Corriere Fiorentino

Lo zoccolo duro No-Vax: 700 bambini mai vaccinati

I dati dell’Asl sulla provincia: sono il 3% sotto i 6 anni. «Come persone nate 200 anni fa»

- Giulio Gori

Sono quasi 700 i bambini fino a 6 anni della Asl di Firenze a non aver mai ricevuto un vaccino. È lo zoccolo duro dei No Vax che nonostante l’obbligo per frequentar­e asili e materne non hanno messo in regola i propri figli.

Sono un piccolo nocciolo duro, il 3 per cento dei bambini. Ma in termini assoluti non sono pochi. Sono i figli dei novax, quelli che in vita loro non hanno fatto neppure una dose di vaccini: sono 677 tra i due e i sei anni, nella sola Città metropolit­ana di Firenze (ed escludendo l’Empolese Valdelsa). I numeri sono dell’Asl Toscana Centro sui nati dal 2014 al 2017, ovvero tra chi è nell’età dell’asilo nido o della materna ma non può frequentar­li in virtù della legge sull’obbligo vaccinale.

Sono 315 bambini a Firenze, 50 in Mugello, 160 nell’area Nord Ovest e 152 in quella SudEst, con percentual­i che variano tra il 2,7 per cento della Piana e il 3,3 del Chianti e del Valdarno. Non si tratta di quei casi che non risultano in regola con la legge sull’obbligo vaccinale perché in ritardo su qualche richiamo, si tratta invece dei figli di chi rifiuta categorica­mente i vaccini, i no-vax.

«La prevenzion­e delle malattie infettive è tornata indietro di oltre due secoli — commenta il dottor Giorgio Garofalo,

La svolta del 2017

La legge sull’obbligo ha però fatto salire la copertura: l’esavalente e il trivalente nel 2018 hanno raggiunto la soglia di immunità di gregge

direttore del dipartimen­to di igiene pubblica dell’Asl Toscana Centro — È una realtà che, sebbene fatta di numeri molto piccoli, deve indurci a riflettere: si tratta di bambi per i quali la prevenzion­e è tornata a prima della scoperta del primo vaccino, quello contro il vaiolo del 1798».

Ma i dati non sono negativi. Perché l’effetto della legge sull’obbligo si percepisce: «I bambini nati dal 2016 in poi si vaccinano un po’ di più rispetto a quelli nati prima — prosegue Garofalo — Per alcune vaccinazio­ni siamo arrivati in zona di relativa tranquilli­tà, ovvero il 95 per cento e questo consente di ottenere la cosiddetta immunità di gregge». Gli ultimi dati disponibil­i, quelli relativi al 2018, parlano infatti di una Toscana che torna a vaccinarsi: l’esavalente è arrivato a una copertura del 96,8 per cento (+2,4 per cento dal 2016), mentre il trivalente, per la prima volta sopra la soglia di immunità di gregge, al 95,3 per cento (il +6,6 per cento rispetto al 2015).

Di contro, se la legge nazionale spinge i genitori a vaccinare i figli per poterli iscrivere agli asili nido e alle materne, la norme che impongono una multa ai genitori dei ragazzi non vaccinati che frequentan­o le scuole dell’obbligo non sono mai state applicate, né in Toscana, né altrove. Da parte sua, al dottor Giorgio Garofalo ricorda l’importanza storica delle vaccinazio­ni, con numeri molto significat­ivi: «In Italia agli inizi del dell’Ottocento l’aspettativ­a di vita era meno di 40 anni e nel 1950aveva di poco superato i 60 anni. La prima causa di morte era ancora rappresent­ata dalle malattie infettive. E all’Unità d’Italia, nel 1861, la metà dei bambini non arrivava a cinque anni».

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