Corriere Fiorentino

Una foto all’incrocio. E sette infrazioni

Ore 11,10, cartolina da piazza de’ Frescobald­i: qui la regola e non avere regole

- Di Antonio Montanaro

Potrebbe essere lo spunto per una nuova rubrica della Settimana enigmistic­a, una cosa tipo «Cerca le infrazioni». O l’opera di un artista iperrealis­ta (Paul Cadden?) che potremmo intitolare «Il logorio della vita moderna» (e nemmeno il celebre liquore al carciofo in questo caso potrebbe aiutarci a trovare un senso). Ore 11,10, piazza de’ Frescobald­i.

Il cronista passa da lì più o meno tutte le mattine: all’improvviso un lampo di stupore, forse due. Anzi tre, quattro, cinque. Facciamo sette. Tira fuori dalla tasca il telefono e scatta una foto. C’è qualcosa in quella sequenza di movimenti disordinat­i, quasi sincroni, che mette in subbuglio la sua mente affannata dagli impegni del risveglio. Arriva al giornale, stampa l’immagine e comincia ad osservarla con attenzione, alla ricerca di conferme, dettagli, spiegazion­i al senso di smarriment­o di pochi minuti prima. C’è un furgone bianco con due ruote sul marciapied­e (1). Il portellone posteriore è aperto (nella foto non si vede, però lui, il cronista, lo ricorda bene) e due operai tirano fuori velocement­e su un carrellino pacchi di carta. Dall’altra parte dell’incrocio c’è un altro furgone con il marchio di una nota azienda di arredament­o low cost (4) parcheggia­to sulle strisce pedonali. Tre persone (una signora con la borsa bianca e una coppia che si tiene per mano, lui brizzolato lei mesciata) lo scansano, muovendosi incuranti verso le loro direzioni. Scatta il verde, una Mercedes nera (3) che invade l’altra carreggiat­a (forse nel tentativo di non avvicinars­i troppo al furgone arrampicat­o che sputa merce in fretta e furia) parte per svoltare a sinistra e imboccare via dello Sprone. Tentenna, forse è un non-fiorentino ignaro dei tempi di reazione del centro storico e alla ricerca del suo Airbnb con finestra sul Rinascimen­to. Forse vuole solo evitare l’inevitabil­e buca nel selciato (7). Sulla destra c’è uno scooter lasciato solo sotto il semaforo, proprio all’incrocio (2). Gli fanno compagnia due biciclette che, leggerment­e inclinate e legate al palo con una catena anti scasso (i proprietar­i sono amanti? Le hanno sistemate lì per una passeggiat­a romantica in Oltrarno?), osservano dal basso il veloce fluire del verde-arancione-rosso; rossoverde-arancione. Pochi metri più in là un’altra bici, appogmagin­are giata in strada alla bell’e meglio, gli dà le spalle. L’occhio va dall’altro lato della strada: due ragazze, a osservare gli zaini e lo sguardo da sindrome di Stendhal due turiste

(5), attraversa­no nonostante il semaforo pedonale indichi chiarament­e di non farlo. Di fronte a loro, basta alzare un po’ la testa, c’è un cartello di divieto accartocci­ato (6) probabilme­nte da un mezzo più pesante del consentito che da lì non sarebbe potuto passare. Ma d’altronde, a giudicare da questa foto scattata in una tarda mattinata di metà settembre, a Firenze tutto ciò che infrange una regola è regola. E allora al cronista non resta che provare a imi pensieri dell’unica figura (umana) immobile: la signora, dal portamento nord europeo, con il cappello bianco e il giornale stretto sotto il braccio: «Chissà cosa starà succedendo ora nelle altre strade della città...».

Su e giù

Ore 11,10: c’è qualcosa in quei movimenti disordinat­i, quasi sincroni, che stupisce...

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Piazza de’ Frescobald­i, ore 11.10
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