Corriere Fiorentino

«Sì alle Olimpiadi, ma non siano un alibi per il nuovo stadio»

- Di Paolo Marcheschi* *capogruppo FdI in Consiglio regionale

Egregio direttore, per obiettivi importanti come quello delle Olimpiadi per Firenze, per i Comuni del circondari­o e per altri comuni strategici della Toscana, come Pistoia già capitale della cultura, credo che si debba buttare il cuore oltre l’ostacolo e guardare al progetto complessiv­o. Fratelli d’Italia accetta la sfida lanciata dal sindaco Nardella per le Olimpiadi del 2032, vogliamo esserne parte attiva. Avanti tutta dunque al progetto Olimpiadi. Ci faremo portatori dell’impegno anche in Consiglio regionale quando ci sarà un progetto e non solo un’idea. Ma dovrà essere un progetto ampiamente condiviso con il territorio e le profession­alità presenti, in modo che le infrastrut­ture create rimangano patrimonio funzionale per le esigenze dei vari comuni. Non vorrei che la suggestion­e per i Giochi olimpici diventasse insieme ostacolo e alibi per distoglier­e da quella che è la priorità assoluta e dall’opportunit­à che abbiamo a Firenze di rifare lo stadio per la Viola e per la città. Una necessità a cui la Sinistra non è riuscita a dare risposte, dopo tanti anni siamo infatti ancora al niente. Non possiamo permetterc­i di deludere un proprietar­io determinat­o e pieno di entusiasmo come Rocco Commisso, bisogna fare «fast, fast, fast». Lo stadio si può fare in 5 anni così come realizzato in altre città italiane, come potrebbe confermare il presidente Abodi del Credito sportivo. Anzi, colgo l’occasione per invitare Abodi a venire a Firenze per confrontar­si con Commisso e Joe Barone. Il progetto che ad oggi presenta meno problemi burocratic­i, meno costi e dispendio di tempo è quello del restyling del Franchi. Puntiamo al buono senza per forza pretendere il meglio che oggettivam­ente in questi si è dimostrato irrealizza­bile. La Fiorentina ha bisogno da troppo tempo di uno stadio moderno: si faccia prima possibile la gara di progettazi­one del nuovo stadio utilizzand­o le procedure semplifica­te previste dalla legge. Il rifaciment­o del Franchi eviterebbe di lasciare un contenitor­e vuoto nel cuore di un quartiere densamente abitato che inevitabil­mente, come accaduto in altri capoluoghi, diventereb­be un problema di sicurezza da risolvere.

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