Corriere Fiorentino

E il contempora­neo alza la bandiera

Buren, Pistoletto, Zorio, Fontana. «É bello intrecciar­e i due pubblici»

- L. F.

A piccoli passi, ma significat­ivi, l’arte contempora­nea è ormai entrata nella proposta della Biennale. Segno che Fabrizio Moretti, ci crede. Perché l’arte contempora­nea è un caso dal punto di vista sociocultu­rale. È ovunque, intrecciat­a alla grandi cantine come alle piazze, i giardini, e il pubblico si sta innamorand­o. Ed ecco ad alzare la bandiera 4 gallerie: Sperone, Galleria Continua, Poggiali e Dickinson. Sperone, in questo senso precursore perché già da diversi anni presenta in mostra opere di arte contempora­nea, quest’anno ha sistemato nel suo stand (insieme a qualche antichità) tre piccoli dipinti di Boetti e due grandi sculture di ceramica di Ontani. Più audace la proposta della Galleria Poggiali che si affida a tre opere di ambizioni museali di Gilberto Zorio esponente dell’arte povera. E poi la Galleria Continua di San Gimignano con tre opere di Pistoletto, una di Daniel Buren e le foto di Sakamoto. Dickinson presenta un Concetto spaziale di Lucio Fontana. «In Italia cresce l’interesse del pubblico per l’arte contempora­nea — spiegano dalla Galleria Continua — È bello intrecciar­e i due pubblici, e non se ne può più fare a meno» Ma quale è il trend? Federico Gandolfi della Galleria Frascione Arte avvezzo a mescolare le sue espression­i d’accordo con Poggiali osserva che l’arte contempora­nea risponde essenzialm­ente a un desiderio d’investimen­to. Di un artista contempora­neo noto – puntualizz­a – è facilmente calcolabil­e il trend d’investimen­to. Che è certo, più di un’azione in borsa, salvo sconvolgim­enti politici. Dunque l’arte contempora­nea è spesso speculazio­ne, mentre quella antica (meno rischiosa) è passione».

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Pistoletto, « L’alto in basso, il basso in alto» (Galleria Continua)

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