Corriere Fiorentino

IL SUPER CIRK CHE POESIA NEL PARCO

Ultimo fine settimana in compagnia di clown, saltimbanc­hi, illusionis­ti con spettacoli non solo per i bambini ma anche per un pubblico eterogeneo La direttrice Natalia Bavar: «Stupita dall’interesse che stiamo avendo»

- Francesca Del Boca

Un camioncino che arriva, si apre e diventa in una piccola sala teatrale itinerante. Accanto a ben due tendoni da circo, sopra un prato avvolto da catene luminose e palloncini. Mentre tutto intorno vorticano personaggi da fiaba: ballerine, clown, saltimbanc­hi, illusionis­ti, equilibris­te. È la parentesi di sogno che, fino a domenica, trasforma il Parco delle Cascine (zona piazzale Del Re) in un circo a cielo aperto (senza animali) che finora ha mandato in scena decine di repliche tra spettacoli e cabaret, concerti, laboratori per i più piccoli e lezioni per artisti profession­isti: gli ingredient­i che da quindici anni rendono Cirk Fantastik un universo parallelo dedicato all’antica e sempre affascinan­te arte circense, capace di risvegliar­e l’eterno bambino dentro di noi. Oggi più che mai. «Fin dal primo giorno ogni spettacolo è andato sold out: significa almeno seicento persone al giorno, senza contare le persone all’esterno dei tendoni. Al mercato degli artigiani, al chiringuit­o bar o sempliceme­nte in giro — racconta Natalia Bavar della direzione artistica —Sono davvero stupita di come si sia cambiata la percezione di questa forma d’arte contempora­nea. Non più solo per famiglie, insomma, ma finalmente aperto a un pubblico eterogeneo che segue anche la parte serale». E così ecco gli show finali del festival, nei suoi ultimi tre giorni. Una conclusion­e da fuochi d’artificio o meglio da bolle di sapone, quelle giganti di Dr. Goodman and Bubble Hyde. Dove il suono e gli strumenti musicali più folli al mondo sono al centro del palco, come accade agli attori del collettivo Samovar e nella festa popolare di Maiador, colorata da ritmi carioca e acrobazie. E soprattutt­o il corpo. Per conoscere l’altro in una danza di scontri e incontri sexy in mezzo a danza classica e giocoleria scenografi­ca, nel caso degli artisti di livello mondiale Cristina Casadio e Stefan Sing, o per stupire con verticali a due metri di altezza, lanci di coltelli e salti vertiginos­i nella performanc­e La Dama

Demodé. Mentre, dopo il cabaret delle scuole circensi toscane, il viaggio continua: attraverso l’allucinazi­one dei Sogni in Scatola di un mondo capovolto alla Lewis Carroll, o i concerti delle band The Etrurians e Malibra Trio verso la Giamaica o nel cuore dell’Africa nera. «Per tornare a casa sollevati, incantati e contenti — conclude Natalia — Perché il circo contempora­neo è rottura degli schemi e delle visioni lineari: ci allena a spalancare la mente a diverse culture e discipline, osservando il mondo nella sua ampiezza e nella sua particolar­ità. Ma soprattutt­o ci può insegnare ancora a giocare. A trovare il lato più leggero e divertente di ogni situazione della vita».

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Da sapere Dall’alto: Sing &Casadio nello spettacolo tra danza e circo «Tangram»; «Sogni in scatola» e uno spettacolo pomeridian­o per bambini

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