Hamdan, un imam alla facoltà teologica
La guida degli islamici di Sollicciano si laurea sul Cristianesimo: «C’è tanto in comune»
L’imam di Sollicciano si laurea sul Cristianesimo. Non in un’università, ma alla Facoltà teologica dell’Italia centrale. È la storia di Hamdan Al Zeqri, musulmano di origine yemenita. I suoi studi li ha pagati la Curia, e sono stati fortemente voluti dalla comunità islamica per rafforzare il dialogo interreligioso. «Islam e Cristianesimo hanno tanto in comune sul piano umano e sociale» spiega Hamdan.
Quando arrivava l’ora, il professore interrompeva la lezione perché lui doveva pregare. Usciva nel parcheggio e s’inchinava verso La Mecca. Poi rientrava in classe e si riprendeva. Certo non è stato semplice, per lui, pregare nel parcheggio, in mezzo alle macchine, a volte nel corridoio, altre nelle aule non occupate. Ecco perché il preside gli ha offerto una copia delle chiavi della sua stanza: «Puoi andare a pregare nel mio ufficio quando vuoi», gli ha detto. Hamdan Al Zeqri, musulmano di origine yemenita e guida spirituale a Sollicciano, sta per laurearsi. E non in un’università qualsiasi: nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Santa Caterina, Facoltà Teologica dell’Italia centrale di piazza Tasso. Hamdan si sta laureando in teologia cristiana.
Un musulmano che studia la storia di Cristo. Il prossimo 15 ottobre discuterà la sua tesi. Relatore sarà il frate domenicano Alessandro Cortesi. All’evento ci saranno imam e sacerdoti da tutta Italia. L’iscrizione di Al Zeqri a teologia cristiana non è avvenuta per caso. A volerla è stata la comunità islamica fiorentina (Hamdan è nel consiglio direttivo), nell’ottica di rafforzare il dialogo interreligioso non soltanto attraverso convegni e teoria, ma anche con la conoscenza diretta della religione cristiana. Un’iniziativa voluta dal professor Mohamed Bamoshmoosh (responsabile del dialogo interreligioso della comunità islamica) e da monsignor Andrea Bellandi (ex vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze e oggi arcivescovo di Salerno). La Curia ha pagato le tasse universitarie di Hamdan.
Al Zeqri ha studiato per quasi quattro anni nella aule di piazza Tasso. Ha condiviso studi e giornate con sacerdoti, suore, seminaristi. «Molti dei miei migliori amici sono preti. È stata un’esperienza per andare oltre stereotipi e pregiudizi, per conoscere gli altri oltre i luoghi comuni. Ho scoperto che Islam e Cristianesimo, sul piano umano e sociale, hanno tantissimo in comune. Oggi resto un musulmano, ma sono innamorato di Gesù». Hamdan come San Francesco, che 800 anni fa incontrò il sultano d’Egitto, segnando l’inizio del dialogo interreligioso.
La sua storia comincia da lontano: nel 2004 arrivò in Italia per fuggire dallo Yemen in guerra e curare le sue infezioni alle ossa. «Ero un ragazzino. Dopo le cure al Meyer, mi trasferirono all’ospedale di Prato. Condividevo la stanza con un uomo che leggeva la Bibbia». Hamdan invece leggeva il Corano, ma le loro vite si sono intrecciate indissolubilmente. «Quell’uomo è stato per me come un padre, la sua fede mi ha spinto a rafforzare la mia». Quell’uomo era Giusto Barnin, fondatore della comunità cristiana «Il Mulino» di Vicchio, dove oggi vive Hamdan, che lavora in un’azienda di aeronautica aerospaziale. Inoltre fa il volontario come mediatore culturale e insegna l’arabo. E studia tantissimo, giorno e notte sui libri di teologia cristiana.
«C’era una cosa — conclude Hamdan — che in Yemen non avevo compreso, il valore della libertà. In Italia sono un uomo libero e senza guerra attorno, e quando sei libero e in pace il tuo pensiero cresce, la tua umanità diventa più grande. Succede spesso che nei Paesi musulmani, per colpa di politiche sbagliate, manchi questo senso di libertà e giustizia e questo porta le nostre nazioni indietro di cent’anni».
❞ Qui sono libero e quando sei libero il tuo pensiero cresce Spesso nei Paesi musulmani questo non c’è riporta tutti indietro di 100 anni