Corriere Fiorentino

E Rocco: «Stadio nuovo, anche fuori Firenze»

Il patron: «Restyling del Franchi troppo impegnativ­o, faremo un centro sportivo innovativo»

- Ernesto Poesio

«Se all’interno del Comune di Firenze non ci dovessero essere terreni adatti per costruire uno stadio, allora penso che considerer­emo l’area metropolit­ana». Rocco Commisso la butta lì. Esplicita come non mai. E l’ammissione di stare pensando alla nuova casa della Fiorentina lontano da Firenze, fa scattare il campanello a Palazzo Vecchio che ha già incassato il no dalla soprintend­enza sul restyling del Franchi (la soluzione che il Comune avrebbe ampiamente preferito per non trovarsi poi a dover gestire un impianto «monumento nazionale» senza più eventi sportivi di rilievo) e ha assistito impotente alla trattativa per portare il centro sportivo viola nel Comune di Bagno a Ripoli.

Ma il nuovo patron, si sa, va veloce. E non ha alcuna intenzione di restare impantanat­o nelle paludi della burocrazia italiana. E così, dopo aver valutato nelle scorse settimane l’area Mercafir ed essersi lasciato sfuggire un sincero «pensavo si fosse più avanti», ora con altrettant­a franchezza parlando al sito ViolaNatio­n.com (una community dei tifosi viola nel mondo) conferma che l’ipotesi Campi è più di un piano B per risolvere l’annoso problema. Anche perché, le altre squadre italiane nel frattempo si stanno muovendo e se Milan e Inter hanno già presentato due progetti per il nuovo stadio (con l’abbattimen­to di San Siro) perfino l’Atalanta domenica scorsa ha inaugurato parte del nuovo Gewiss stadium con l’apertura della curva Nord, un vero e proprio «muro» sul modello degli stadi tedeschi.

«Allo stato attuale — ha continuato Commisso — mettere le mani sul Franchi sarebbe troppo impegnativ­o. La migliore soluzione sarebbe che mi dessero l’opportunit­à di costruire in una nuova posizione in modo tempestivo e veloce. Costruirlo fuori dal Comune di Firenze? È come parlare di Manhattan a New York. Si parla di un quartiere centrale che ha 5 volte la popolazion­e di Firenze. Lì non ci sono stadi, che vengono costruiti in zone più adatte come il Bronx, il Queens o il New Jersey».

Poi Rocco Commisso lancia una frecciata al sistema italiano, ma anche alla politica fiorentina che, in passato, aveva ricevuto più di una critica dai fratelli Della Valle: «Quando ho acquistato il club pensavo di poter investire subito su un nuovo progetto stadio. Sfortunata­mente, c’è molto lavoro da fare. È stata una sorpresa per me visto che per 20 anni si è parlato di come migliorare gli impianti fiorentini». L’ultima battuta poi è per il centro sportivo: « Si tratta solo di acquistare i terreni e poi andremo avanti, sarà un centro all’avanguardi­a».

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Il patron della Fiorentina vorrebbe costruire subito un nuovo stadio per i tifosi viola

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