E Rocco: «Stadio nuovo, anche fuori Firenze»
Il patron: «Restyling del Franchi troppo impegnativo, faremo un centro sportivo innovativo»
«Se all’interno del Comune di Firenze non ci dovessero essere terreni adatti per costruire uno stadio, allora penso che considereremo l’area metropolitana». Rocco Commisso la butta lì. Esplicita come non mai. E l’ammissione di stare pensando alla nuova casa della Fiorentina lontano da Firenze, fa scattare il campanello a Palazzo Vecchio che ha già incassato il no dalla soprintendenza sul restyling del Franchi (la soluzione che il Comune avrebbe ampiamente preferito per non trovarsi poi a dover gestire un impianto «monumento nazionale» senza più eventi sportivi di rilievo) e ha assistito impotente alla trattativa per portare il centro sportivo viola nel Comune di Bagno a Ripoli.
Ma il nuovo patron, si sa, va veloce. E non ha alcuna intenzione di restare impantanato nelle paludi della burocrazia italiana. E così, dopo aver valutato nelle scorse settimane l’area Mercafir ed essersi lasciato sfuggire un sincero «pensavo si fosse più avanti», ora con altrettanta franchezza parlando al sito ViolaNation.com (una community dei tifosi viola nel mondo) conferma che l’ipotesi Campi è più di un piano B per risolvere l’annoso problema. Anche perché, le altre squadre italiane nel frattempo si stanno muovendo e se Milan e Inter hanno già presentato due progetti per il nuovo stadio (con l’abbattimento di San Siro) perfino l’Atalanta domenica scorsa ha inaugurato parte del nuovo Gewiss stadium con l’apertura della curva Nord, un vero e proprio «muro» sul modello degli stadi tedeschi.
«Allo stato attuale — ha continuato Commisso — mettere le mani sul Franchi sarebbe troppo impegnativo. La migliore soluzione sarebbe che mi dessero l’opportunità di costruire in una nuova posizione in modo tempestivo e veloce. Costruirlo fuori dal Comune di Firenze? È come parlare di Manhattan a New York. Si parla di un quartiere centrale che ha 5 volte la popolazione di Firenze. Lì non ci sono stadi, che vengono costruiti in zone più adatte come il Bronx, il Queens o il New Jersey».
Poi Rocco Commisso lancia una frecciata al sistema italiano, ma anche alla politica fiorentina che, in passato, aveva ricevuto più di una critica dai fratelli Della Valle: «Quando ho acquistato il club pensavo di poter investire subito su un nuovo progetto stadio. Sfortunatamente, c’è molto lavoro da fare. È stata una sorpresa per me visto che per 20 anni si è parlato di come migliorare gli impianti fiorentini». L’ultima battuta poi è per il centro sportivo: « Si tratta solo di acquistare i terreni e poi andremo avanti, sarà un centro all’avanguardia».