Giornate d’autunno: 33 tesori, ma qui mancano volontari Firenze no Fai
Sabato e domenica per le giornate autunnali aprono 33 tesori toscani, molti inediti Dalla fabbrica Lucchesi a Prato a Castagno di Piteccio, borgo museo nel pistoiese Per la prima volta non ci saranno quelli della città gigliata: mancano i volontari
La Toscana per l’ottava edizione delle Giornate Fai d’Autunno, svela la sua bellezza nascosta, aprendo il 12 e 13 ottobre tesori inediti. Ma, per la prima volta, non quelli di Firenze: «Mi dispiace molto dire che per questa edizione Firenze e provincia non ci saranno — spiega Sibilla della Gherardesca, presidente Fai Toscana — Il Gruppo Giovani si è sciolto lasciando poco margine per l’organizzazione delle aperture e relative autorizzazioni». Per motivi personali, alcuni volontari hanno lasciato il gruppo fiorentino, rendendo difficile per i sei rimasti portare avanti le iniziative, comprese le Giornate autunnali, (tradizionalmente organizzate dai Gruppi Giovani del Fondo Ambiente Italiano). Ma «cercheremo altri volontari per ricreare un gruppo», afferma la presidente.
Sabato e domenica, il pubblico potrà comunque ammirare 33 gioielli toscani, alcuni mai visti. A Prato la Fabbrica fondata a fine Ottocento da Guido Lucchesi, racchiude un museo-archivio di tessuti unici al mondo e antichi volumi con le disposizioni tecniche, da cui prendere spunto per le future creazioni. A Buggiano Villa Pichi Sermolli mostra le sue 45 stanze affrescate e il giardino affacciato sulla Valdinievole, dove grotte e «treillages» si integrano con le piante di agrumi e i fiori, mentre a Pistoia ecco Villa di Montebuono, in cui dimorò anche Napoleone. Nel pistoiese il percorso tocca poi Castagno di Piteccio, probabilmente il primo Borgo Museo d’Italia, per passeggiare tra i 12 affreschi e le 35 sculture realizzate da diversi artisti e visitare gli atelier ancora esistenti. A Lucca, la borgata del Bagno alla Villa è rimasta come la ristrutturò nel XV secolo Domenico Bertini, con i palazzi dove hanno soggiornato uomini di Stato, poeti, altezze reali. Sarà eccezionalmente possibile visitare il Bagno termale ipogeo, chiuso dal 1960.
Per gli amanti del canto antico, tappa immancabile è Cortona: a Palazzo Casali è conservato il Laudario, la più antica raccolta di melodie in lingua italiana e primo libro di laude con testi corredati dalla notazione musicale. Sarà anche possibile (domenica) ascoltare canti popolari.
La storia di Grosseto è raccontata attraverso i personaggi illustri che riposano nel Cimitero Monumentale della Misericordia, quella di Siena attraverso la chiesa e il convento di San Girolamo. Pisa
mostrerà le «stanze del potere»: Palazzo Gambacorti, oggi sede del Comune, e Palazzo del Consiglio dei Dodici, sede dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano. A Massa, a Palazzo Ducale è possibile ammirare il calco del Portale del Biduino: l’originale in marmo del 1175 adornava la chiesa di San Leonardo al Frigido, oggi è conservato al Met di New York, il calco è una copia realizzata nel 1986, rimasta sepolta in scantinati per oltre 30 anni. Infine ecco la Livorno ottocentesca tra arte e religione, tra il Conservatorio Pietro Mascagni e il Vescovado con il Museo Diocesano che accoglie opere provenienti da chiese chiuse al culto, suppellettile dismessa o caduta in disuso.