Corriere Fiorentino

Ecco il laghetto che era intoccabil­e

Il simbolo dei no-Peretola prosciugat­o, nel mirino il cantiere della Falorni Pharma

- Bonciani

Tra aerei che atterrano e decollano, orti urbani, fagiani che scappano al passaggio e centri commercial­i, sullo sfondo il laghetto di Peretola non c’è più. Su di lui si sono scritte pagine e pagine di studi ed analisi, da anni è al centro di polemiche perché il masterplan per la nuova pista dell’aeroporto Vespucci ne prevede la cancellazi­one e lo spostament­o altrove. E adesso quello specchio d’acqua artificial­e, rifugio di protettiss­imi fenicotter­i, è sparito. Seccato.

Ci si arriva passando accanto all’aeroporto di Peretola, vicino a campi incolti con rovi e cespugli da cui volano spaventati quattro grandi fagiani, una femmina e tre maschi, ed una upupa, tra discariche improvvisa­te e semi nascoste, cantieri, sentieri che finiscono nel nulla, qualche orto, magnificam­ente tenuto con cisterne per aver sempre l’acqua per innaffiare, cascine diroccate e transennat­e. Un fazzoletto di verde residuo tra aeroporto, Polo scientific­o, strade secolari e nuovi viali, quelli che portano anche all’Ipercoop di Sesto Fiorentino dove, complice la calda estate, della zona umida che un tempo si allargava dappertutt­o non c’è traccia se non nelle canne e nelle acacie che spuntano a gruppi dove di solito c’è acqua. Da un lato dell’orizzonte la grande scuola sottuffici­ali dei Carabinier­i, su un altra Monte Morello e le sue pendici, con la villa Petraia che spicca tra gli alberi, e tutto attorno la Piana, con a due passi il recinto di rete e filo spinato che delimita la zona dello scalo aeroportua­le, con il rombo prima lontano poi sempre più vicino che avvisa quando sta atterrando un aereo che poi prosegue fino a fine pista, gira e torna indietro verso il terminal passeggeri, mentre i velivoli in atterraggi­o si sentono molto meno. Il sole picchia e non c’è traccia di umido, né di uccelli acquatici, anzi la polvere la fa da padrona.

Non c’è niente neppure nel laghetto — che tra febbraio e marzo ospita ogni anno anche qualche decina di fenicotter­i — prosciugat­osi nei giorni scorsi, forse già nelle passate settimane, senza che nessuno se ne accorgesse, anche perché solitament­e in estate sparisce per la consueta siccità; fino a che non è arrivata la segnalazio­ne degli ambientali­sti che da anni se ne occupano e che lunedì è giunta anche in Comune a Sesto. Poco distante dal lago in linea d’aria c’è un grande cantiere aperto nel dicembre 2018 per la realizzazi­one del nuovo stabilimen­to della Falorni Pharma, azienda di Serravalle Pistoiese, e l’ipotesi e che il fosso che porta l’acqua nel lago sia stato interrotto e coperto per un breve tratto a causa dei lavori per la realizzazi­one dello stabilimen­to. Il Comune di Sesto ha mandato i suoi tecnici a fare un sopralluog­o e ieri a fine mattinata si è tenuta una lunga riunione, chiusa con una nota: «Gli uffici tecnici comunali, insieme al Consorzio di Bonifica, sono al lavoro per accertare le cause del prosciugam­ento del laghetto di Peretola. Sono in corso anche approfondi­menti tecnici insieme agli Enti competenti volti a individuar­e al più presto le misure necessarie a risolvere il problema. È interesse primario dell’amministra­zione comunale individuar­e una soluzione in grado di ripristina­re in maniera costante e definitiva l’afflusso di acqua verso il lago». Una beffa: il laghetto-simbolo difeso dagli ambientali­sti a gran voce — il progetto per lo sviluppo del Vespucci vuole che sia spostato nel Comune di Signa per far posto alla nuova pista, una delle misure di compensazi­one prevista dal ministero per l’approvazio­ne della Valutazion­e di impatto ambientale (Via) — finisce per sparire nel silenzio generale.

Il problema però sembra essere circoscrit­to, l’interruzio­ne del flusso del fosso che alimenta il laghetto, probabilme­nte tombato, e dovrebbe essere risolto in breve anche se non è ancora chiaro a chi spetti intervenir­e. Riaprendo il fosso il laghetto dovrebbe tornare ad apparire. Per poi sparire di nuovo, se la nuova pista si farà e il Consiglio di Stato cancellerà il no del Tar alla Valutazion­e di impatto ambientale, e riapparire nella zona umida chiamata «Il Piano», a Signa, a nord dei Renai. Mentre tra Sesto e Firenze diventerà realtà il Parco agricolo della Piana, con l’area finale dell’attuale pista che sparirà e sarà inglobata nel parco.

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 ??  ?? Una immagine della zona limitrofa all’aeroporto di Peretola dove si trovava il laghetto ora prosciugat­osi (foto Santoni /Sestini)
Una immagine della zona limitrofa all’aeroporto di Peretola dove si trovava il laghetto ora prosciugat­osi (foto Santoni /Sestini)
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Il lago coi fenicotter­i che si fermano tra febbraio e marzo

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