Corriere Fiorentino

Guccione: è la squadra di Firenze, la sua casa deve restare in città

L’assessore allo sport: «Fare politica, una follia. Come sposarsi ...»

- Di Marzio Fatucchi

città. Con l’aiuto del Coni che incontrere­mo il 22 ottobre, condivider­emo tutti i percorsi necessari per i passi da fare assieme. Non solo Firenze e Bologna, ma tutti quelli che vogliono stare in questa impresa. Una città come Firenze può avere l’ambizione di candidarsi: non tutte le città del mondo se lo possono permettere. Noi siamo già internazio­nali».

In che senso?

«A Firenze ci sono grandi società sportive: dal nuoto, dove le due società ora fuse hanno 5 possibili campioni per le Olimpiadi. Ma anche bellissime realtà sociali come la Menarini Volpi Rosse, basket in carrozzina, che ha vinto un torneo internazio­nale. A volte ce lo dimentichi­amo. Attirare qui il grande sport, i grandi eventi, è utile alla città ma fa bene allo sport di base perché porta movimento tra gli atleti fiorentini». È appassiona­to di sport? «Li ho fatti un po’ tutti: calcio, pallavolo, nuoto, basket, e infine tiro con l’arco, mi piaceva da morire, una passione nata con Robin Hood da piccolo. E poi, tanto basket».

L’assessorat­o allo Sport è un grande bacino di voti per i politici...

«Gli ultimi assessori allo sport hanno fatto grandi risultati elettorali, di qui è passato anche Dario Nardella prima di fare il sindaco. Io mi limito a lavorare, incontrand­o tantissime persone, visitando tutti gli impianti».

I primi obiettivi?

«Quello generale è rendere facile e bello fare sport, migliorand­o gli impianti. Aiuta chi fa sport a livello agonistico: ma migliorand­o lo sport di livello, invogli i più giovani a fare sport. Tutti gli sport: sa che a Firenze ci sono 3 ragazzi che hanno vinto i mondiali di pattinaggi­o? Fosse stato calcio, basket, pallavolo, ne avremo parlato per mesi».

Quindi: farete una nuova pista di pattinaggi­o?

«Calma: non dirò mai cose che non posso mantenere o che non siano programmat­e».

Allora occhio a parlare di Olimpiadi... Lei è anche assessore alla «Città della notte»: fa le ore piccole?

«Spesso. L’assessore alla Città della notte si occupa non solo di chi si diverte, ma di chi vive, lavora, con i turni o sempre di notte, come gli infermieri o i fornai, che per me sono eroi. Mi occupo di come ci si sposta la notte: la tramvia di notte fino alle 2 è un nostro obiettivo realizzato».

Quindi il servizio della tramvia sarà esteso alle 2 di notte tutti i giorni, non solo nei weekend?

«Affrontere­mo l’argomento con il collega Stefano Giorgetti: su orari e modalità, occorre essere seri. Ma certo potenziere­mo la tramvia».

Però la notte è anche movida: che, per vostra scelta, si è spostata sul lungarno Colombo. Così anche i residenti di quelle zone hanno iniziato a lamentarsi per la movida molesta.

«Criticherò sempre gli eccessi. Ma vedo tante realtà culturali che si impegnano e si attivano in città: con Tommaso Sacchi abbiamo deciso di incontrarl­i tutti, per avere divertimen­to con cultura. Nel rispetto delle persone».

Gli assessori alla Cultura e alla Città della notte fanno servizio con spritz in mano?

«Non è portare i vigili in giro con l’assessore che fa la differenza. Occorre intanto conoscere i problemi: sono un ragazzo di 27 anni che la sera esce con gli amici, non per far casino. E siamo tanti, sa? Detesto gli eccessi».

Tra le sue deleghe ci sono anche le Politiche giovanili. «Con Sara Funaro, che ha delega sull’Università, vogliamo integrare più possibile il popolo degli studenti in città, per renderla viva e dinamica. Aver inserito l’abbonament­o Ataf nelle tasse universita­rie li ha resi più “cittadini”. Ed io ascolterò ogni ragazzo o ragazza che mi vorrà parlare, fare proposte, dirmi la sua idea della città. La politica deve ascoltare i ragazzi di Firenze. Solo da questo tipo di ascolto nascono idee nuove. Scrivetemi, raccontate le vostre idee. Io sono qui».

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Guccione, assessore fiorentino allo Sport, nel suo ufficio in piazza Santa Croce (foto Cambi /Sestini)

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