Morte per la caldaia difettosa: assolto il proprietario di casa
C’è solo un responsabile, secondo la Corte d’Appello, per la morte della musicista bulgara Ruth Pardo e della figlia Lara D’Angelo, uccise dalle esalazioni della caldaia non perfettamente funzionante nell’appartamento di via dei Pilastri, la notte del 15 febbraio 2013. È il tecnico Renzo Mangani, incaricato della manutenzione dell’apparecchio a metano. Dopo quasi due ore di camera di consiglio, i giudici della seconda sezione, hanno dimezzato la pena a 1 anno e 6 mesi al manutentore e assolto (perché il fatto non costituisce reato) Andrea Sodi il proprietario dell’abitazione (difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes). Per i due l’accusa era concorso in omicidio colposo plurimo. Già nel 2017, il tribunale aveva assolto Agostino Chiarelli , titolare del Centro assistenza Riscaldamento e datore di lavoro di Mangani e Alessandro Ferrari, amministratore dell’immobile di via dei Pilastri. Passarono dal sonno alla morte per le esalazioni di quella caldaia. Così quando la mattina del 15 febbraio, i soccorritori arrivarono al secondo piano di via dei Pilastri 46 per le due donne non ci fu più nulla da fare. Gli inquirenti accertarono che non era stata assicurata nè una corretta manutenzione dell’impianto, risalente al 1983, né il controllo della canna fumaria in fibrocemento, lasciando che col tempo si ostruisse. Ruth Pardo, 60 anni, era una pianista di talento ormai in pensione, aveva girato il mondo prima di approdare a Firenze, dove aveva collaborato con il Maggio. Aveva trasmesso l’amore per la musica alla figlia Lara, 35 anni, che era diventata un’apprezzata violoncellista.