Affitti turistici, regolarizzata una casa su due
Le registrazioni sul portale della Regione sono arrivate a 24 mila. Ma gli annunci sono il doppio
In sette mesi, oltre 24.400 a proprietari di case (o parte di esse) affittate per brevi periodi a turisti si sono iscritti al portale introdotto dalla Regione Toscana. Un risultato che fa emergere una realtà ormai diffusissima, quella degli appartamenti che sono diventati il secondo «polo» di ospitalità della Toscana. E registrandosi, ai proprietari-locatori viene assegnato un codice identificativo, che consente di poter poi operare i controlli, fiscali ma anche sugli standard della casa, dichiarati al momento della registrazione. Un successo, affermano dalla Regione: «Era necessario — dice l’assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo — conoscere meglio un fenomeno che in questi anni ha preso sempre più piede in Toscana pur non essendo ricompreso nelle statistiche ufficiali: bastava andare sui siti web nati in questi anni per rendersi conto che in Toscana si contavano decine di migliaia di annunci di case da affittare».
Emersione sì, ma metà dell’iceberg è ancora ignoto. Ed in alcuni territori, ben più nascosto. Solo nel portale Airbnb, infatti, gli annunci sono oltre 42 mila in tutta la Toscana (quindi mancano all’appello oltre 18 mila). Inoltre, se si guardano i dati messi a disposizione della Regione, si scopre che l’emersione è a macchia di leopardo.
Sono oltre 8 mila gli appartamenti registrati e con codice identificativo presenti nel territorio turistico fiorentino (non solo il capoluogo): ma è evidente che siamo ancora lontani dalla totale emersione, visto che solo nel capoluogo ci sono oltre 13 mila annunci tra Airbnb e Homeaway. Ma la situazione è ben lontana dalla trasparenza in altri territori: in tutti i Comuni dell’area pisana si sono registrati in 575, gli annunci presenti nel solo Comune di Pisa sono più del doppio (1.214). Insomma, i conti non tornano. Ma se si viene colti a svolgere attività di affitti brevi turistici senza registrazione, si rischia una multa dai 250 ai 1.500 euro. Per il Sunia, comunque, «il portale è un primo passo positivo: ora occorre fare di più».
Differenze
In provincia di Pisa sono stati registrati 575 appartamenti, mentre sul web ci sono 1.214 offerte soltanto nel capoluogo