UNA BOTTEGA D’ARTE (DENTRO IL MENÙ)
Utilizza sabbia, cera, cartone da imballo, vecchie stoffe, catrame e non si sa bene cos’altro, e li trasforma in opere d’appendere al muro. Fa così: mescola il tutto alla rinfusa, poi lo distende su un piano verticale, ci spruzza sopra un collante trasparente, e a volte aggiunge qualche chiodo, vite, anche un bullone se gli gira, quindi osserva l’insieme da lontano, e smonta e rimonta qualche pezzo finché non è soddisfatto. Non si sa bene cosa ci veda dentro a quell’ammasso all’apparenza informe, ma sembra inseguire un progetto a lui ben chiaro e delineato. Peraltro, il suo intento non è essere etichettato come artista, ma arredare la bottega di alimentari e vettovaglie che conduce insieme a Nilde, un’amore di ragazza che con i titoli stessi di quelle stravaganti opere dà il nome ai piatti più ricchi e originali del menu.