«Insieme per la pace nel nome di San Francesco»
Il principe di Giordania e il cardinale Guixot in Santa Croce. «La politica ascolti le religioni»
❞ La proposta Un tavolo del dialogo interreligioso per promuovere il confronto
passato ma soprattutto il presente. Gli 800 anni dall’incontro a Damietta tra san Francesco e il sultano Al-Malik Al-Kamil, ricordato ieri nel Cenacolo della basilica fiorentina di Santa Croce nella «Giornata della Fraternità» sono stati infatti l’occasione per guardare avanti più che indietro.
«Quell’evento antico di ottocento anni, forse apparentemente minore nel quadro di un conflitto, quello delle Crociate, che segnò in vario modo l’Europa e il Medio Oriente nei primi secoli del secondo millennio, ci sta oggi davanti con un’attualità sorprendente», ha il cardinale e arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori. Una doppia attualità, perché alla firma congiunta il 4 febbraio scorso ad Abu Dhabi della Dichiarazione sulla Fratellanza Umana da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di Al Azhar, ha proseguito Betori, occorre aggiungere «un cammino ancora tutto da percorrere. So quanto il Santo Padre Francesco vuole che sia rilanciato questo messaggio, e anche come diocesi stiamo pensando di far qualcosa in tal senso». Il convegno ha visto, tra gli altri la partecipazione del neo cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, preIl sidente del pontifico consiglio per il dialogo interreligioso, del principe El Hassan Bin Talal di Giordania, dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, mentre il sindaco Dario Nardella ha portato un saluto, sottolineando l’importanza del dialogo in un momento di perduranti tensioni e conflitto, come quelli in Siria. «Con la Giornata della Fraternità Santa Croce si conferma luogo privilegiato del dialogo. È il nostro tempo che ci chiede di costruire nuovi ponti, culturali e spirituali», ha affermato la presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi ed Elzir ha ribadito la necessità di dialogo, conosintetizzato scenza e di identità plurali. «Grazie all’incontro storico tra il sultano e Francesco — ha affermato il principe di Giordania — oggi possiamo celebrare e coltivare la pace, ma dobbiamo continuare a lavorare insieme per il dialogo. Siamo di fronte a un crocevia, o andiamo verso l’odio e la distruzione oppure verso il rispetto e la condivisione. L’Europa e i singoli Paesi hanno un ruolo decisivo». Il cardinale Ayuso Guixot ha sottolineato: «Siamo giunti alla sfida del dialogo dell’amicizia, annunciato da Papa Francesco, un dialogo tutt’altro che semplicista o buonista» aggiungendo che «la politica deve ascoltare le religioni». Il prefetto di Firenze Laura Lega ha annunciato la costituzione di «un Tavolo del dialogo interreligioso destinato a promuovere il confronto e l’analisi dei temi del pluralismo religioso in questo territorio crocevia del mondo».