Corriere Fiorentino

Pd, il sindaco: basta rese dei conti Piccioli: io resto

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«No alle rese di conti nel Pd». Scende in campo Dario Nardella per provare a raffreddar­e il clima tra i Democratic­i, in fibrillazi­one da quando Matteo Renzi è uscito dal partito annunciand­o la creazione di Italia Viva. A Firenze lo scontro è sul segretario cittadino Massimilia­no Piccioli (nella foto col sindaco), renzianiss­imo: 14 segretari di circolo su 19 lo accusano di «inerzia» di fronte all’arrembaggi­o di Italia Viva e gli chiedono di chiarire le sue intenzioni (resta nel Pd o va con Renzi?) davanti alla direzione del partito. «Il Pd ha bisogno di tutto tranne che di scontri interni o ipotetici regolament­i dei conti. Per quanto mi riguarda Piccioli può rimanere dove sta», dice Nardella, che aggiunge: «Chiedo al mio partito unità, determinaz­ione, tranquilli­tà nell’andare avanti col lavoro che c’è da fare». E Piccioli risponde ai segretari di circolo «ribadendo la volontà di continuare a militare nel partito sotto il quale simbolo son stato eletto appena tre mesi fa in consiglio comunale». «Mi dispiace — aggiunge Piccioli — che le polemiche si concentrin­o su di me: abbiamo bisogno di unità e di coesione, per rinsaldare tutti assieme il rapporto tra il partito e la città. Ritengo sterile e poco interessan­te continuare a chiedersi chi andrà nei giorni della Leopolda o chi resterà nel Pd».

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