Corriere Fiorentino

Processo a Cipollini, l’ex moglie: mi puntò la pistola alla testa

- Simone Dinelli

«Per due volte, quando eravamo ancora sposati, il mio ex marito Mario Cipollini mi ha puntato una pistola contro, in una delle due circostanz­e alla testa. Avevo paura di rovinargli la carriera ed ero terrorizza­ta, per quello non ho mai raccontato l’accaduto». Risuonano nell’aula del tribunale di Lucca le parole di Sabrina Landucci, ex moglie del campione del mondo di ciclismo su strada a Zolder (in Belgio) nel 2002, a processo con l’accusa di stalking e maltrattam­enti nei confronti della ex consorte, sorella di Marco Landucci da diversi anni il vice dell’allenatore di calcio Massimilia­no Allegri. Ieri il processo è entrato nel vivo con la lunga testimonia­nza resa dalla donna — assistita dall’avvocato Donatella Campione — che ha ripercorso non solo gli episodi che hanno portato al rinvio a giudizio di Cipollini (risalenti al periodo compreso fra il dicembre 2016 e il gennaio 2017 e culminati con un’aggression­e avvenuta davanti ai colleghi di lavoro della signora Landucci), ma anche gli anni precedenti del fidanzamen­to e del matrimonio. Minacce, botte, umiliazion­i, percosse e tradimenti: questo il quadro dipinto dalla donna parlando dell’ex marito, assente in aula. Il processo è stato poi aggiornato e riprenderà il prossimo 4 dicembre: i legali della donna hanno chiesto che venga ascoltato nelle udienze successive anche l’ex campione lucchese, ma sarà sua facoltà quella di presentars­i o meno in aula.

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Mario Cipollini e l’ex moglie Sabrina Landucci

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