Sessant’anni, e il Festival dei Popoli festeggia con Sea-Watch 3
Il regalo più bello che il Festival dei Popoli fa al suo pubblico più appassionato nell’edizione che celebra i suoi sessant’anni, è la sezione «Diamonds Are Forever», che recupera venti documentari passati al festival nei decenni precedenti, firmati da autrici e autori di fama internazionale, riuniti a comporre un «collier» dal valore inestimabile.
Ecco i titoli da non perdere: Titicut Follies di Frederick Wiseman, Les Enfants Jouent à la Russie di Jean-Luc Godard, First Love di Krzysztof Kieslowski, Sud di Chantal Akerman. Una sezione in cui non sfigurerebbe l’ospite più importante di quest’anno, il regista ucraino Sergei Loznitsa, tra i più apprezzati e rigorosi documentaristi al mondo, a cui viene dedicata una mini-retrospettiva di cinque film, legati tra loro dal tema del tempo e con l’opportunità di partecipare a una sua masterclass. Il film di apertura vira sull’attualità più stretta: Sea-Watch 3 di Jonas Schreijäg e Nadia Kailouli racconta quasi in istantanea le vicende della nave capitanata da Carola Rackete, dal salvataggio di decine di migranti allo scontro con le autorità italiane. In un’edizione che per la prima volta vede nel concorso le registe donne superare numericamente i colleghi uomini, il festival propone un programma di oltre cento titoli, accompagnati da novanta ospiti provenienti da tutto il mondo. Tra i film in competizione segnaliamo Non è sogno del fiorentino Giovanni Cioni, sul «Laboratorio Nuvole» da lui condotto nel carcere di Capanne (Perugia) e ispirato alla poesia di Pasolini e Calderòn de la Barca; Medium di Laura Cini, ambientato a Firenze, su Tarika, una donna che ha messo a disposizione degli altri il suo talento nel comunicare con l’aldilà e Caterina di Francesco Corsi, ritratto dell’artista e etnomusicologa fiorentina Caterina Bueno. Tra gli eventi speciali: Celebration, biografia di Yves Saint Laurent,
Cunningham 3D sul coreografo Merce Cunningham, lo spettacolare One More Jump su due atleti palestinesi accomunati dall’amore per il parkour, mentre in The Cave la guerra in Siria è mostrata dal punto di vista dei medici dell’ospedale sotterraneo di Ghouta, che curano i feriti sotto i bombardamenti. Ricca la sezione musicale: la storia della genesi di uno degli album più famosi di tutti i tempi, Imagine di John Lennon in John & Yoko: Above Us Only Sky, il viaggio creativo di PJ Harvey e del pluripremiato fotografo Seamus Murphy in A Dog Called Money.
Omaggi e ospiti I grandi lavori del passato e la retrospettiva dedicata a Sergei Loznitsa