Corriere Fiorentino

«Sullo stadio non imbocchiam­o un vicolo cieco»

- Di Andrés Lasso* *Verdi Firenze

Caro direttore, una questione cruciale e complessa come quella dello stadio non può essere portata avanti a colpi di tweet, ma dovrebbe coinvolger­e tutta la città, a partire dai suoi organi istituzion­ali: il Consiglio comunale, commission­i, il Consiglio di Quartiere 2. La scelta sullo stadio è una scelta chiave per l’urbanistic­a di Firenze, e il dibattito deve essere trasparent­e e serio.

In questi mesi abbiamo sentito proporre di tutto sul tema, ma c’è un punto che è finalmente emerso, e che noi Verdi abbiamo sempre sottolinea­to: Firenze non può reggere due stadi. Questo concetto è vero persino a Milano, città molto più grande e con due squadre di calcio, e lo si è ascoltato per bocca del sindaco Giuseppe Sala, non di qualche gruppetto milanese. Firenze, una città con una sola squadra importante ha bisogno di uno stadio e non di due.

Si è recentemen­te pronunciat­o anche il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, con una provocazio­ne che è conseguenz­a di quanto detto: «Se non si farà un restyling del Franchi allora meglio che sia demolito». Il dato con cui dobbiamo fare i conti è che il Franchi è un monumento. Come il Dall’Ara a Bologna, per il quale si propone infatti un riammodern­amento. Un monumento abbandonat­o muore, come il Flaminio a Roma. Il modo che abbiamo per salvare un monumento è viverlo e magari trasformar­lo.

Le aperture del soprintend­ente Andrea Pessina all’intervento sul Franchi che fino a pochi mesi fa pareva essere un tabù, oltre a dar ragione a ciò che per mesi abbiamo detto, aprono scenari affascinan­ti per la città e il calcio fiorentino. Perché tra l’avere uno stadio accanto a un mercato ortofrutti­colo ed averlo inserito in una cittadella sportiva riqualific­ata anch’essa, in cui c’è la storia calcistica e sportiva della città, non ci dovrebbero essere dubbi su quale sia la strada migliore.

Dal momento in cui le dichiarazi­oni di Pessina e i pronunciam­enti dell’Ordine degli architetti hanno aperto questo nuovo scenario, quello su cui noi Verdi avevamo a lungo insistito, alcuni progetti importanti sono stati presentati. Uno l’ho trovato particolar­mente interessan­te: un progetto che rispetta i vincoli della soprintend­enza, che avvicina le curve, mantenendo la capienza sopra i 40 mila posti (soglia necessaria per poter ospitare una finale di coppa), un progetto che si occupa di tutta la cittadella sportiva.

In campagna elettorale abbiamo immaginato un concorso internazio­nale per il Franchi, continuo a pensare che questa strada sia il modo migliore per scegliere il progetto per quel monumento. Una strada entusiasma­nte per Firenze, per la sua squadra, per l’architettu­ra mondiale. Altre strade rischiano di finire in un vicolo cieco: puntare sulla piana, che ha bisogno di tutt’altro, o voler tornare con le lancette indietro nel tempo e riproporre ancora l’area Mercafir, sono scelte completame­nte sbagliate. Ci auguriamo che il sindaco lo capisca presto, magari passando dalla politica dei tweet a quella della discussion­e politica.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy