Cinquemila in corteo nel centro di Firenze: tensioni alla stazione
In testa al corteo c’è Helin. Ha 7 anni ed è curda. I suoi genitori sono scappati vent’anni fa in seguito alla repressione del governo turco. Vorrebbero tornare a vivere in Kurdistan, ma oggi è quanto mai impossibile. Helin stringe lo striscione che apre il corteo: «Fermiamo la guerra, giù le mani dal Rovaja». Dietro quello striscione, un fiume di quasi cinquemila persone. Manifestazione affollata, quella di ieri pomeriggio in centro per dire no alla guerra in Siria nord orientale e per ribadire la vicinanza al popolo curdo sotto assedio. Tantissimi gli striscioni contro il presidente turco: «Erdogan terrorista», «Erdogan è uguale all’Isis». In piazza della Signoria i manifestanti hanno appiccato il fuoco su un manifesto del presidente turco. E poi l’invocazione ai Paesi occidentali per lo stop alla vendita delle armi a Erdogan. Tanti cartelli per Lorenzo Orsetti, il combattente fiorentino ucciso dall’Isis, e tante bandiere con il volto di Apo Ocalan, rivoluzionario curdo da vent’anni detenuto in Turchia.
Polemiche nei confronti della kermesse renziana della Leopolda dopo il collegamento di venerdì con Kobane. «Renzi adesso dice di essere al fianco dei curdi ma tutti ricordiamo le sue foto con Erdogan quando era presidente del Consiglio» hanno detto i
❞ Giani Il Consiglio regionale stringerà un gemellaggio col popolo curdo
manifestanti. Atteggiamento non condiviso neppure dal padre di Orsetti, anche lui in piazza: «Renzi non è stato l’unico politico a sostenere Erdogan, c’è un interesse economico, politico e militare in base al quale i nostri governanti fanno affari con lui. Adesso è facile alzare la voce, ma dov’era tutta questa sensibilità quando gli si vendevano le armi?». Al corteo, a cui hanno aderito anche Comune e Regione, hanno partecipato l’assessore comunale Alessandro Martini e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani: «Il popolo curdo — ha detto Giani — ha bisogno di una solidarietà sincera». Poi ha annunciato la mozione di mercoledì con cui «il Consiglio stringerà un gemellaggio con il popolo curdo». Alla fine del corteo circa 200 persone hanno tentato di occupare la stazione ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine.