IL LANCIO DELLA PIETRA
Ecosì il Pd sta diventando Pdt, il Partito delle tasse, secondo Maria Elena Boschi a vita nuova restituita grazie ad una Leopolda da record di presenze e che l’ha da tempo incoronata come una delle presenze più significative della annuale kermesse. E non si tratta di una voce dal sen fuggita, visto che un altro importante esponente di Italia Viva, Ettore Rosato, ha confermato questo giudizio. Tra partiti «avversari», come la stessa Boschi ha anche ieri ripetuto, benché alleati, è più che lecito che vi siano accenti e posizioni diverse, soprattutto su una questione centrale come la politica fiscale. Ma una critica così radicale e netta suona come qualcosa di più di un semplice distinguo sulle proposte da formulare, tra l’altro espressa il giorno stesso in cui a Roma un centrodestra ineditamente unito manifesta contro il governo usando toni molto simili. Uno dei contraccolpi prevedibili riguarda le prossime scadenze elettorali in Emilia Romagna e soprattutto in Toscana: come l’avranno presa i dirigenti del Pd, partito del quale Boschi è stata fino a poche settimane fa una esponente di punta, seduti in platea venerdì per l’apertura della Leopolda n.10? Di sicuro sono parole che non aiutano il lavoro difficile di chi, come il segretario regionale del partito Simona Bonafè, tra l’altro insieme alla Boschi una delle più strette collaboratrici di Matteo Renzi nella prima corsa a premier, sta facendo i conti con il rebus delle candidature per la successione al governatore Enrico Rossi, cercando una soluzione unitaria per il centrosinistra. Un rebus a scatole cinesi, perché non è ancora chiaro se Italia Viva correrà con proprie liste alle Regionali in Toscana. E sono parole che non aiutano neanche i renziani rimasti nel Pd, dai semplici militanti ai dirigenti più in vista, che sono la maggioranza del partito in Toscana: sarà sempre più difficile un atteggiamento di non belligeranza verso gli amici di sempre quando essi ti dicono che fai politica come un esattore del fisco. Forse di questo si è accorto Francesco Bonifazi, nel gruppo di stretta osservanza renziana di cui fa parte Boschi, che ha definito sbagliata l’espressione da lei usata. La ex ministra ha spiegato che non si può chiedere a chi critica di essere silente. Ha ragione. Il silenzio non è mai d’oro. Ma in situazioni complicate, come quella toscana e non solo, alcune parole rischiano di essere di granito. A meno che lei stessa non abbia voluto proprio tirare una pietra in acqua per vedere l’effetto che fa.