Filmava col cellulare le donne nei camerini Ma è stato filmato
Filmava di nascosto con il suo cellulare le donne che si provavano gli abiti nei camerini di un negozio di abbigliamento al centro commerciale «I Gigli» ma una cliente, dopo aver notato quell’uomo che si aggirava da diverso tempo nel negozio con atteggiamento un po’ losco e poi seguiva le donne che entravano nei camerini, ha chiesto l’intervento della vigilanza. Le guardie giurate in servizio nel centro hanno così prima seguito l’uomo per un po’, poi hanno visionato i filmati del sistema di videosorveglianza trovando la conferma ai sospetti della donna. Le immagini non lasciavano spazio a dubbi o interpretazioni: quell’uomo fingeva di guardare gli abiti nel negozio, poi s’infilava nei camerini e attraverso lo spazio sottostante alle pareti divisorie del camerino posizionava il cellulare con la telecamera accesa e riprendeva le donne svestite. Il vigilante ha così chiamato i carabinieri che sono intervenuti in pochi minuti e hanno fermato l’uomo. Si tratta di un operaio 47enne della provincia di Prato, senza precedenti penali, che si è giustificato dicendo ai militari che era la prima volta che faceva una cosa del genere. I carabinieri della compagnia di Signa, guidati dal tenente colonnello Renato Giuseppe Saitta, hanno messo il telefono sotto sequestro per accertare la presenza di altri video nel cellulare. Adesso sarà il pm Giovanni Solinas ad indirizzare le indagini per cercare di capire se effettivamente fosse la prima volta. L’uomo per il momento è stato denunciato per molestie, reato previsto dall’articolo 660 del codice penale. Nei mesi scorsi in Gran Bretagna c’è stato un giro di vite contro guardoni e molestatori: è entrata in vigore una legge specifica che vuole colpire la pratica voyeristica di chi spia sotto le gonne. Con la legge anti «upskirting» si sanziona la pratica di fotografare o fare video di nascosto al pari di un abuso sessuale.