Il soldato, il fronte e un viaggio pieno di dolore e di poesia
È un film originalissimo «Il varco» del regista fiorentino Federico Ferrone (co-diretto con Michele Manzolini), che dopo Venezia arriva allo Stensen. Attingendo ai preziosi archivi dell’Istituto Luce e di Home Movies, l’idea dei registi è stata quella di montare immagini di repertorio per formare una narrazione di finzione: nel 1941 un soldato parte per il fronte russo e man mano che il treno avanza attraverso l’Europa orientale, i ricordi della madre e della spedizione fascista in Africa vissuta anni prima gli invadono la mente, come fantasmi di un passato impossibile da cancellare. Viaggio dolente e affascinante tra memoria e presente (ci sono inserti girati nell’Ucraina di oggi), il film è un’esperienza visivasonora-concettuale libera da ogni ideologismo, che ha il pregio di far rivivere le immagini del passato non in maniera ludica, ma critica, liberando così tutta la poesia in esse contenuta.