Col poker in mano
Stasera i viola con la quarta vittoria di fila aggancerebbero il Cagliari al quinto posto Più di mille tifosi al Rigamonti
Un weekend passato sul divano. Con le gambe stese, e gli occhi sulla tv. Mentre gli altri giocavano, la Fiorentina guardava. E gongolava. «Vuoi vedere che...».
Ora, però, è venuto il momento di alzarsi. Per trasformare quel pensiero in qualcosa di concreto. Basta guardare la classifica. Vincere stasera a Brescia, per Ribery e compagni, varrebbe un salto in alto da brividi. Tre punti, per scavalcare la Roma, la Lazio, portarsi al quinto posto, a soli due punti dal quarto (occupato dal Napoli) che vale la Champions. Incredibile, ripensando all’avvio di stagione, ma vero. Eccola, quindi, la missione: alzarsi dal divano, sedersi al tavolo per l’Europa, calando un poker (di successi consecutivi) che varrebbe più di qualsiasi discorso. Poi eventualmente, ci sarà da gestire un po’ di giramento di testa. A volte capita. Succede, di solito, muovendosi di scatto, alzandosi all’improvviso dopo aver passato tanto tempo sdraiati, o seduti.
Sognare insomma, senza perdere però la cautela che porta con sé poche ansie, e nessuna presunzione. Meglio continuare a vivere alla giornata. Questo, del resto, è il messaggio che tutti (da Commisso a Montella, passando per Pradè) vanno ripetendo da giugno. Una linea che non è stata e non verrà certamente abbandonata adesso nonostante (appunto) i risultati dei viola (e quelli delle altre) offrano uno scenario decisamente appetitoso.
«Il prossimo ciclo ci dirà cosa vogliamo fare da grandi». Lo stesso Aeroplanino, presentando la gara di oggi, aveva in qualche modo lasciato intendere di esser curioso di capire l’evoluzione della sua creatura. E quello di oggi, da questo punto di vista, è un test serio. Complicato, sia chiaro, ma interessante. Come è stata metabolizzata la sosta? Ci saranno gambe piene e forti o muscoli freddi e rigidi? Riusciranno, i viola, a risalire sulla cresta dell’onda che li aveva trascinati prima dello stop? Domande che al Rigamonti troveranno risposta. Di certo, l’entusiasmo non si è spento tra i tifosi. Anzi. Sarà un «mini esodo», di quelli che non si vedevano da un pezzo. Più di mille persone, di lunedì sera, pronti ad accompagnare un gruppo che non vuol smettere di entusiasmare. Loro, insomma, hanno già scelto: se c’è da ballare, balliamo.
La gente sugli spalti, e quelli di sempre sul campo. La (forte) sensazione infatti, è che Montella abbia deciso di suonare la «sesta», nel senso di stessa identica formazione per la sesta partita di fila. Chiesa compreso. Era (è?) forse questo l’unico, vero dubbio. Colpa di quel fastidio muscolare accusato in Nazionale, che aveva costretto Fede ad abbandonare dopo nemmeno un tempo la gara contro la Grecia. Il grande spavento però, è passato in fretta. Tanto che dopo un paio di giorni passati ad allenarsi seguendo una tabella personalizzata, il 25 è tornato regolarmente in gruppo. Federico, per intendersi sta bene. E se sta bene, gioca. Come Ribery. Ancora attacco «piuma» insomma, alla testa di quel 3-4-1-2 travestito da 3-5-2 che sta dando risposte più che positive. Per gli altri, semmai, spazio a gara in corsa. Con una novità. Tra i convocati infatti, per la prima volta, c’è anche Pedro. Il brasiliano è ancora in ritardo e, nelle gerarchie, viene decisamente dopo Boateng e Vlahovic. Si riparte, insomma, da dove si era lasciato. Nelle scelte, di sicuro. E nei risultati?
L’esodo dei tifosi
Più di mille seguiranno la squadra al Rigamonti, il settore ospiti sarà tutto esaurito. Un altro record in questo avvio di campionato