Corriere Fiorentino

«Io, Firenze e quei ricordi al Franchi»

- Luciana Magistrato

«Il Franchi? Tutta la mia gioventù è legata a questo stadio, vidi la prima partita nel 1992, ma noi italiani restiamo troppo ancorati al passato. Se non è possibile ristruttur­arlo, bisogna avere il coraggio di andare avanti». Emiliano Viviano, fiorentino doc, nonostante la carriera lo abbia portato lontano dalla sua città, resta tifosissim­o della Fiorentina.

Partiamo da stasera: c’è Brescia-Fiorentina, una sorta di derby per lei, visto che abita nella città lombarda. Vedrà la partita?

«No, sarò ad allenarmi. Voglio un bene dell’anima al Brescia, ma quando gioca contro la Fiorentina io mi sento viola».

Più forti Chiesa-Ribery o Balotelli-Donnarumma?

«Si fa fatica a fare paragoni. Ribery è un grande campione e tecnicamen­te tutto lo sapepre vamo, quello che mi sorprende è la tenuta fisica e la voglia di fare che mi ha confermato anche Montella. D’altronde i campioni sono campioni sempre. Chiesa è fenomenale e secondo me ha margini di crescita. Conosco lui e suo padre, per me è ancora un bambinone, ha tutto per diventare il miglior giocatore italiano del futuro, ha tanta qualità, forza e gambe. Balotelli invece ha nel Brescia una grande opportunit­à, stava facendo bene a Nizza ma si guardano semle cose negative. Poi ha Tonali che fisicament­e va il doppio degli altri, somiglia al primo De Rossi più che a Pirlo al quale viene sempre paragonato».

Meglio avere lui o Castrovill­i a centrocamp­o?

«Sono diversi, Gaetano mi piace tanto come tecnica, ha grandi numeri nello stretto».

La Fiorentina di Commisso ha inseguito lei, Tonali e Balotelli in estate. Che squadra sarebbe stata?

«Per quanto mi riguarda va bene che ci sia Dragowski. Tonali credo si adatterebb­e subito al gioco di Montella mentre Balotelli avrebbe dovuto cambiare modo di giocare visto che Montella usa due false punte. Ma credo che con Balo avrebbe cambiato il mister. Ora con questo 3-5-2 ha trovato la quadra ma lui sa giocare con tutti i moduli e secondo me questa Fiorentina cambierà sistema prima o poi».

Da qualche settimana lei si allena, da svincolato, con la Samp, non c’era possibilit­à con la Fiorentina?

«Con Pradè c’è un legame molto forte e quest’estate c’era venuta l’idea che potessi venire. Poi però, come ha spiegato lo stesso direttore, la Fiorentina ha scelto di puntare su un portiere giovane e bravo come Dragowski ed io, figlio di Firenze, sarei stato ingombrant­e. Così ho accettato volentieri l’invito della Samp, anche perché a Genova ho un’attività. Non so, poi cosa accadrà a gennaio ».

Quello di giugno è stato l’ultimo treno viola per lei?

«Ho la Fiorentina nel cuore, sarebbe sempre un onore. Dragowski ora sta facendo bene, ha qualità e se riesce a gestire le pressioni può continuare a fare bene».

Le piace questa Fiorentina?

«Mi piace tutto, l’allenatore, la squadra, la società e l’ambiente. Ed è più avanti di quanto mi aspettassi perché non era facile cambiare tutto e fare bene. Quando sono stato a vedere Fiorentina-Sampdoria ho parlato venti minuti con Montella, si era tolto un peso con la vittoria, mi ha detto che era la prima volta che andava a cena tranquillo. Credo che la vittoria a San Siro abbia dato la vera svolta psicologic­a».

Con Montella quando lei era il portiere della Fiorentina i rapporti non erano così sereni come ora...

«Non ci eravamo presi, tutto qua, ma ci siamo chiariti e lo stimo molto. È stato un innovatore nel calcio italiano, basti pensare che ora tutti impostano il gioco da dietro, lui lo faceva dai tempi di Catania, così come nel fare il lavoro senza palla. E sono davvero contento per lui, perché il calcio non ha memoria».

❞ Il grande ex Anche se abito a Brescia stasera non andrò allo stadio, ma tiferò come sempre Fiorentina. Un mio ritorno in viola? Dragowski sta facendo bene...

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy