Tassa di soggiorno, come aumenterà struttura per struttura
La giunta comunale approva e pubblica il nuovo tariffario. Gli albergatori: «Danno grave»
Da due a tre euro per gli alberghi a una stella, da tre a quattro per i due stelle. E ancora: cinquanta centesimi in più per i tre stelle, che passano da 4 a 4,50 euro, e 10 centesimi per i quattro stelle (da 4,80 a 4,90). Un euro di rincaro per la locazione turistica (da 3 a 4 euro), così come per campeggi, ostelli e case per ferie (da 2 a 3 euro).
Dopo l’annuncio alle categorie economiche, il Comune di Firenze ha redatto il nuovo tariffario della tassa di soggiorno che sarà in vigore da gennaio 2020, come stabilito dalla delibera approvata in giunta che va a rimodulare l’imposta verso l’alto. Il tutto per «oltre 4 milioni» di extra gettito garantiti dall’imposta, che dovrebbe passare dagli attuali 43,5 milioni l’anno a circa 48. Incremento che, si spiega da Palazzo Vecchio, «servirà per erogare maggiori servizi dedicati alla fruizione della città». L’aumento della tassa, «coerente con le attuali previsioni della legge nazionale, consentirà all’amministrazione di avere a disposizione più investimenti per la città e tutto questo senza chiedere un euro in più ai fiorentini. Ovviamente sono disponibile a lavorare con le categorie economiche interessate per condividere la finalizzazione di queste nuove risorse», sottolinea l’assessore al Bilancio Federico Gianassi.
L’imposta di soggiorno è stata introdotta a Firenze dal primo luglio 2011. E con gli introiti Palazzo Vecchio finanzia la gestione di musei, teatri, eventi culturali, biblioteche, nonché la manutenzione del patrimonio storico e monumentale, oltre al finanziamento del trasporto pubblico. La rimodulazione verso l’alto della tassa di soggiorno viene invece sonoramente bocciata dal vice presidente nazionale di Federalberghi Paolo Corchia secondo cui questo aumento toglie competitività alle aziende fiorentine e aggrava una situazione di crisi causata sia da una stagione che non è da annoverare tra le migliori, sia da una situazione internazionale molto difficoltosa anche per il turismo.
«Si colpisce l’albergo ma si lasciano ampie fasce di abusivismo non controllate, e mi riferisco ai b&b che oramai hanno invaso i nostri centri storici sfrattando i residenti — afferma Corchia — Oltre alla concorrenza sleale ora ci tocca fare i conti anche con questa rimodulazione decisa dal Comune di Firenze. Io credo che prima di colpire le strutture regolari vi sia la necessità di stanare quelle abusive».
Vasi comunicanti
L’imposta introdotta nel 2011. Con gli introiti vengono finanziati musei, teatri, trasporti e la manutenzione del patrimonio pubblico e storico