Corriere Fiorentino

Così soffoca via Romana

L’assedio del traffico, i bus troppo grandi, il parcheggio selvaggio, la raccolta dei rifiuti nelle ore di punta, la Ztl bucata. E i controlli?

- Gori

I mammuth rossi, i bus a due piani da cui da cui i turisti sbirciavan­o fin dentro le case dei fiorentini, in via Romana non ci sono più. Ma le finestre e i lampadari continuano a vibrare al passaggio dei mezzi di Ataf, dei camion e dei furgoni che passano senza sosta giù in strada. Specie quando non ci sono intoppi e c’è chi viaggia a più di 50 all’ora, malgrado il limite fissato a 30. In una via in cui i marciapied­i sono tanto stretti da costringer­e i passanti a mettere le spalle al muro quando passa un bus, i disagi sono tanti. Anche perché basta un nulla perché si formi una coda di tubi di scappament­o, con i negozi e le case che vengono avvolti da una cappa di smog e allietati da un concerto di clacson. Colpa di una pianta antichissi­ma e stretta, che risale all’anno Mille (la chiesa di San Pier Gattolino , o, dalla ricostruzi­one secentesca, Serumido, è documentat­a già dal 1050), colpa del malcostume di molti fiorentini che parcheggia­no fuori dagli stalli fin sui marciapied­i, e colpa, secondo molti residenti, degli scarsi controlli da parte della polizia municipale, dei permessi Ztl troppo facili, e anche della scelta di farci transitare mezzi troppo grandi, vista la delicatezz­a del tessuto architetto­nico.

I posti auto, in Oltrarno, scarseggia­no. E i nuovi grandi bidoni della spazzatura prendono via via il posto dei pochi stalli rimasti a disposizio­ne delle macchine. Lungo il muro del giardino Corsi Annalena, su dodici posti, tre sono occupati dai bidoni, due dalle rastrellie­re. Di 26 macchine e furgoni parcheggia­ti in tutta via Romana, da nostra verifica, otto risultavan­o in divieto di sosta (e due senza il permesso Ztl). Ben sei il permesso ce l’avevano, ma temporaneo: si tratta di quel tagliando che per ottenerlo ogni giorno c’è la fila, con annesso parcheggio selvaggio, davanti alla sede dei vigili di piazza della Calza. E mentre i ciclisti viaggiano puntuali contromano, molti automobili­sti non si fanno alcuno scrupolo e parcheggia­no in posti impossibil­i: come all’angolo con via del Campuccio, da dove le auto che arrivano faticano a svoltare. I furgoni e i camion per girare a destra in via Romana devono fare manovra (e coi pedoni che sporgono la testa da dietro l’angolo per assicurars­i di non essere travolti). E si formano immancabil­i le code. I pedoni non hanno posto nei minuscoli marciapied­i, ma nessuno ha mai pensato ad allargarli di qualche centimetro, cosa che magari potrebbe scoraggiar­e qualche automobili­sta dall’ennesima sosta irregolare. Lì in via del Campuccio, nel punto più critico, dove la gente a piedi si ferma al passaggio dell’11 e del 36 di Ataf, la parrucchie­ra Natasha spiega che «sono anni che qui si parla di una possibile pedonalizz­azione. Magari la facessero per davvero, per noi commercian­ti sarebbe un bene. In ogni caso, qui dovrebbero almeno far viaggiare i bussini elettrici e non gli stessi bus che viaggiano sui viali. Perché ogni volta che uno passa la bottega mi trema».

Umori diversi nel tratto verso Porta Romana, dove la strada è appena più ampia e dove l’antiquario non teme i tremori e mette in vetrina le preziose ceramiche di Meissen. «Toglierci i bus rossi a due piani è stata una benedizion­e — spiega Alessandro, del bar tabacchi di fronte alla porta telematica — Ma levare anche l’Ataf ci distrugger­ebbe, qui si campa solo grazie a chi scende dal bus perché in macchina non ci si arriva».

Le macchine non si fermano, eppure transitano di continuo, con buona pace della porta telepass in piazza della Calza. E restano puntualmen

te ingolfate dietro il bus dell’Ataf, o peggio dietro ai camion della nettezza. Del resto, se i residenti calano ma i turisti aumentano (tra Airbnb, futuri resort e la farmacia storica di piazza San Felice sotto sfratto), la quantità di spazzatura non diminuisce. Così, in base a una programmaz­ione quanto meno discutibil­e, i mezzi di Alia arrivano in via Romana in pieno giorno: giovedì scorso, quello piccolo per la raccolta della carta a mezzogiorn­o e mezzo, quello grande per svuotare i cassonetti, quasi «un palazzo su ruote» per dirla con un residente, alle due meno un quarto. Dietro una fila di macchine in attesa e l’aria che diventa irrespirab­ile. Il giorno dopo, venerdì scorso, proprio in occasione dello sciopero generale (anche dei dipendenti Ataf, con i fiorentini costretti a prendere i mezzi privati), la pulizia dei cassonetti è andata in scena addirittur­a all’apertura delle scuole, alle 7,50, mandando in tilt la strada.

Agli orari di punta, la strettissi­ma via Romana sembra un’autostrada: «Alle otto meno un quarto (un quarto d’ora dopo l’inizio del blocco della Ztl, ndr) in piazza San Felice c’è un traffico impression­ante — dice suor Giuseppina, del Conservato­rio di San Pier Martire — Se questa è una zona a traffico limitato, vuol dire che danno un po’ troppi permessi per il transito, perché limitato non sembra affatto». Le suore, tra elementari e materna, hanno a scuola 152 bambini. E, ogni giorno, raccontano, per i genitori è un’impresa portarli e venirli a riprendere. «La mattina, tra le 7,30 e le 8,30, o all’uscita dei bambini alle 16, sembra di stare in un tunnel — dice un genitore — o nell’auto in coda a suonare il clacson o stretti sul marciapied­e in una nuvola di smog, mentre si dribblano auto e furgoni parcheggia­ti sui marciapied­i e si rischia di essere investiti. Il bello è che non ho mai visto un vigile, neppure alle ore di ingresso o di uscita dei bambini da scuola».

Ma peggio va alla zona centrale di via Romana, quella subito prima di via del Ronco. Lì la strada è così stretta che è impossibil­e fermare anche un motorino e per un solo istante (e dove non si fermano spesso neppure i bus alla fermata, perché i residenti sono sempre meno). E a pagare dazio, oltre alla salute — dei polmoni e delle orecchie — di chi ci vive, sono i negozianti: mentre verso Porta Romana e verso piazza San Felice le botteghe sono tante, lì, al centro, le saracinesc­he sono quasi tutte chiuse, mentre uno straniero arriva in auto addirittur­a contromano, perché nella giunga selvaggia dei cartelli, per capirci qualcosa ci vuole la laurea magistrale. Lì, chi sopravvive lo fa perché usa il fondo più come laboratori­o che per la vendita. Come l’artigiano Alberto Migliarini, impegnato a restaurare un antico tavolo mentre fuori migliaia di bus, auto e camion sfiorano la sua bottega. In attesa di una tregua che non arriva mai.

Se questa è una strada a traffico limitato vuol dire che danno un po’ troppi permessi

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 ??  ?? La strettissi­ma via Romana è percorsa dagli stessi bus che viaggiano sui viali. Qui la coda dietro all’11 di Ataf
La strettissi­ma via Romana è percorsa dagli stessi bus che viaggiano sui viali. Qui la coda dietro all’11 di Ataf
 ??  ?? Lo scarico merci sul marciapied­e vicino a via del Ronco
Lo scarico merci sul marciapied­e vicino a via del Ronco
 ??  ?? Una giovane si avvicina al muro per timore del bus
Una giovane si avvicina al muro per timore del bus
 ??  ?? All’angolo con via del Campuccio, i mezzi in sosta vietata creano l’ennesima coda
All’angolo con via del Campuccio, i mezzi in sosta vietata creano l’ennesima coda
 ??  ?? Il camion di Alia sembra «un palazzo con le ruote»
Il camion di Alia sembra «un palazzo con le ruote»
 ??  ?? Ora di punta Alle 7,50 il camion della raccolta rifiuti forma una lunga coda, con auto, un bus di Ataf e un pullman turistico
Ora di punta Alle 7,50 il camion della raccolta rifiuti forma una lunga coda, con auto, un bus di Ataf e un pullman turistico

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