Corriere Fiorentino

Influenza, l’Asl chiede aiuto alle case di cura

- G.G.

Per il picco dell’influenza previsto per l’inverno, l’Asl Toscana Centro corre ai ripari. E dopo l’allerta lanciata da Cgil e Cobas sulla carenza di infermieri («siamo al collasso prima ancora che l’influenza arrivi»), l’azienda di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli chiede l’aiuto della sanità privata: tra i punti del piano anti-affollamen­to negli ospedali c’è infatti «la sottoscriz­ione di accordi contrattua­li con case di cura accreditat­e per la gestione delle post acuzie». Quando i reparti di medicina sono pieni di malati, nei pronto soccorso restano spesso in osservazio­ne sulle barelle decine di pazienti, in attesa di un posto letto. Così, l’idea dell’Asl è di trovare letti disponibil­i nelle case di cura private per gli anziani ricoverati in ospedale ma che hanno già superato la fase critica.Il timore degli esperti è infatti che la tendenza degli accessi ai pronto soccorso continui a salire rispetto ai 421 mila accessi di due anni fa e ai 430 mila dell’anno scorso, in tutto il territorio dell’Asl. Che ha previsto altri punti nel «piano di gestione del sovraffoll­amento» per il quale è stato stanziato oltre un milione di euro: assunzione di interinali, non solo tra infermieri e operatori sanitari ma anche tra i medici, e l’adeguata presenza di dottori in ospedale anche nei fine settimana in modo da liberare i letti quando opportuno, senza rimandarli al lunedì. Inoltre l’Asl allargherà il «Fast Track» a tutti i pronto soccorso: si tratta del sistema in cui una piccola unità di valutazion­e rapida, si occupa dei casi di minore entità, lasciando i medici liberi di trattare i casi di reale urgenza. E invita i cittadini che presentera­nno i primi sintomi influenzal­i a rivolgersi ai medici di famiglia, prima che ai pronto soccorso.

Proprio oggi, la Regione in una conferenza stampa lancerà invece un appello universale alla vaccinazio­ne contro l’influenza, chiamando in prima linea i medici di famiglia anche su questo fronte. E darà le cifre sulle dosi acquistate da distribuir­e gratis ad anziani e categorie a rischio. I vaccini sono già disponibil­i a pagamento in farmacia, sia nella formulazio­ne trivalente, sia nella quadrivale­nte (che dà maggiore copertura). L’Aifa, l’agenzia nazionale del farmaco, consiglia di vaccinarsi il prima possibile: l’effetto dell’immunizzaz­ione arriva due settimane dopo l’iniezione. E dura tra i sei e gli otto mesi.

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