Corriere Fiorentino

IL BIVIO AMBIENTALI­STA

- Di Alessandro Petretto

L’episodio paradossal­e che ha visto il progetto di un impianto geotermico ad alta tecnologia in Val di Paglia, non lontano dalla Val d’Orcia, benedetto dal Comune di Abbadia San Salvatore e applaudito dalla platea di Legambient­e, ma fortemente avversato da altri ambientali­sti, induce ad alcune riflession­i sulle contraddiz­ioni che l’ambientali­smo, diciamo senza se e senza ma, può provocare. Il punto di riferiment­o è il concetto compiuto di sviluppo sostenibil­e che va considerat­o in tre dimensioni interdipen­denti: la sostenibil­ità ambientale, certamente, ma che non va disgiunta dalla sostenibil­ità sociale e dalla sostenibil­ità economico-finanziari­a. La prima è chiara a tutti, se non altro per il richiamo mediatico ossessivo che ha di questi tempi, anche se sarebbe opportuno far parlare un po’ di più la scienza invece che i megafoni dei manifestan­ti. Anche la sostenibil­ità sociale è almeno intuitivam­ente evidente. Si tratta di sostenere uno sviluppo che garantisca a tutti il massimo soddisfaci­mento dei diritti della persona e un livello di benessere individual­e un po’ più che decente: il well-being (fatto di libertà individual­e, nutrizione di qualità, cure per la salute, una decente abitazione, istruzione e cultura), indicato da Amartya Sen come la funzione obbiettivo di una società in cui prevalga la giustizia sociale. Gli strumenti che una società avanzata e moderna può utilizzare per puntare alla sostenibil­ità sociale sono numerosi ma estremamen­te costosi, soprattutt­o in consideraz­ione dell’evoluzione demografic­a che queste società conoscono, a cominciare dalla nostra. Massimo Livi Bacci ne ha fatto una puntuale disamina in questo giornale alcuni giorni fa. Inoltre, il diritto che più di ogni altro deve essere tutelato per migliorare le condizioni di vita di una popolazion­e è quello del lavoro e della sua qualità e sicurezza. L’esistenza di opportunit­à di lavoro, di posti di lavoro stabili, e le notevoli risorse finanziari­e per coprire i costi dell’assistenza delle categorie più deboli richiamano l’interdipen­denza con la nozione di sostenibil­ità economico-finanziari­a.

Questa si ha quando il sistema economico garantisce una crescita del prodotto interno che impieghi alti livelli di occupazion­e, insieme al capitale fornito dalle nuove tecnologie, e garantisca un flusso di entrate fiscali alle varie istituzion­i pubbliche, in primo luogo i Comuni, sufficient­i a finanziare un alto profilo di welfare. Quanto al mondo produttivo, l’impiego di tecniche ecologiche impongono alti costi di produzione e un notevole flusso di investimen­ti. Lo stesso sistema bancario e finanziari­o si è reso consapevol­e di questa evoluzione e sta mettendo a disposizio­ne molti strumenti creditizi, più sofisticat­i e flessibili di quelli tradiziona­li, ma che in ogni caso richiedono di essere coperti. Con tutta onestà non so se le proteste dei comitati di Val di Paglia siano giustifica­te e tali da derubricar­e il progetto Sorgenia come deflagrant­e per la splendida natura di quel territorio, vorrei solo che non fosse in questo caso, come in altri, considerat­a una nozione parziale, per quanto rilevante, dello sviluppo sostenibil­e, pregiudica­ndo in modo irreparabi­le le altre due.

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