Corriere Fiorentino

Sicurezza: ecco le zone a controllo di vicinato Coinvolti 358 fiorentini

Partono i primi quattro comitati di vicinato, già coinvolte 358 persone: «Non sono ronde»

- Marzio Fatucchi

Arrivano a Firenze le «zone a controllo di vicinato», con tanto di cartelli dissuasivi. I gruppi coinvolgon­o 358 persone e nasceranno a Bellosguar­do, Ugnano Mantignano, Careggi e in via Bolognese. Ma ci sono altre zone in cui si chiede che nascano.

C’è un personaggi­o strano che gira nel quartiere? Ci sono auto o scooter forse rubate in un anfratto della strada? Chiama il «coordinato­re» e sarà lui ad avvertire le forze dell’ordine, con un canale preferenzi­ale. Succederà a breve in almeno 4 zone della città di Firenze. Che diventeran­no 6 a breve. E potrebbero diventare 9 entro qualche mese. Sono le «zone a controllo di vicinato», con tanto di cartello e la cui partenza è stata annunciata ieri dall’assessore alla Sicurezze e Welfare Andrea Vannucci.

Complessiv­amente, a oggi, coinvolgon­o 358 persone. Che diventeran­no più di 400 entro qualche settimana, annuncia l’assessore. Ma cosa sono i «controlli di vicinato»? Non sono ronde, e neanche uno sfogatoio delle paure o timori dei cittadini. «I Comitati per il controllo di vicinato — precisato l’assessore Vannucci — sono un’iniziativa di sicurezza partecipat­a attraverso la quale i cittadini possono segnalare le situazioni di criticità alle autorità competenti per consentire loro di intervenir­e». I primi 4 luoghi dove partono i comitati sono Bellosguar­do, Ugnano Mantignano, Careggi e in via Bolognese. In ognuno di questi luoghi, sono stati coinvolti una cinquantin­a di persone. Tutte dentro un gruppo Whatsapp, per ogni comitato un coordinato­re. A lui arrivano le segnalazio­ni: e ci sono regole precise. L’attività dei cittadini si deve limitare «a mera osservazio­ne», ci si deve astenere da «incaute iniziative personali». Non devono assolutame­nte essere «ronde», cioè «sconfinare in eventuali, possibili forme di pattugliam­ento attivo». E sopratutto devono segnalare in modo rigoroso l’eventuale elemento di pericolo. Fondamenta­le è così il ruolo dei coordinato­ri, che hanno fatto un corso per essere davvero interfacci­a credibile con le forze dell’ordine ed saper interpreta­re le segnalazio­ni che arrivano dai cittadini. Ma chi gira in quei territori, sa che ora ci sono 100 occhi che dalle finestre li osservano.

Dopo i primi 4 luoghi, si passerà ai prossimi due che hanno visto la richiesta dei cittadini ed il ruolo di organizzat­ore da parte del Comune, in collaboraz­ione con la Prefettura e le altre forze dell’ordine: le altre due zone «sotto osservazio­ne» saranno via Boffito e via Fratelli Stuparich. Sono arrivate altre richieste, ora al vaglio del Comune: si tratta di San Jacopino, piazza Indipenden­za e San Bartolo a Cintoia.

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Il logo del controllo di vicinato
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 ??  ?? Nelle zone dove ci sono i «controlli di vicinato» si viene avvertiti da un cartello, creato su un’idea arrivata da un cittadino Il logo
Nelle zone dove ci sono i «controlli di vicinato» si viene avvertiti da un cartello, creato su un’idea arrivata da un cittadino Il logo

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