I poveri toscani sono sempre più giovani
Gli under 24 che nel 2007 si rivolgevano alla Caritas erano 120, nel 2018 sono 1.297
Sempre più giovani, anzi giovanissimi, ai centri d’ascolto della Caritas. I ragazzi tra i 18 e i 24 anni erano 120 nel 2007, sono diventati 1.297 nel 2018: decuplicati. È uno dei dati più allarmanti del Dossier sulle povertà nelle diocesi toscane, messo a punto dalla Caritas, e presentato ieri insieme al Terzo Rapporto sulle povertà in Toscana realizzato dall’Osservatorio sociale della Regione. Ma chi sono i nuovi giovani che si rivolgono alla Caritas? Metà di loro sono stranieri che vivono nei centri di accoglienza e stranieri di seconda generazione, ma l’altra metà sono italiani, i cosiddetti «figli della crisi», con genitori che hanno perso il lavoro negli anni della recessione economica, spesso vivono in alloggi precari come case popolari, strutture d’accoglienza oppure affittacamere. Proprio questa tipologia di under 24 italiani sembra essere una delle più colpite dalla povertà, tanto che negli ultimi anni, secondo il dossier della Caritas, sono aumentati di circa quattro volte. Il 77 per cento di loro hanno un lavoro molto precario oppure non ce l’hanno affatto, il 71,8 per cento ha studi che non vanno oltre la licenza media. Nel 2017 la povertà assoluta in Toscana interessa circa 117 mila persone e 63 mila famiglie (contro rispettivamente 66 mila e 32 mila nel 2008). Segno che in circa dieci anni è quasi raddoppiata. Aumentano la componente femminile alla Caritas (52 per cento dell’utenza). Le domande presentate in Toscana per il Reddito di cittadinanza sono 65 mila: di queste ne sono state accolte circa 37 mila (di cui il 16% per la Pensione di cittadinanza), che coinvolgono 82 mila persone. Sia per il Rdc che per il Rei, comunque, i beneficiari riescono difficilmente a uscire dalla condizione di povertà assoluta: su 100 beneficiari, solo 10 per il Rdc e 6 per il Rei. «Il rapporto — ha detto l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi — ci consente di conoscere i reali bisogni delle persone, per meglio programmare gli interventi».
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Per il reddito di cittadinanza 65 mila domande, 37 mila quelle accolte