Il no a Mozart e il «pregiudizio ideologico»
Caro direttore, da vice presidente del Consiglio Comunale non posso che esprimere sconcerto per il rifiuto del padre guardiano di Santa Croce di ospitare in chiesa un concerto di Mozart. Tanto più che la motivazione (e cioè che Mozart era un massone) mi ha profondamente indignato. Ora basta! Non possiamo lasciare che l’ignoranza continui ad alimentare pregiudizi e odio ideologico. Se si dovesse impedire di suonare brani di compositori massonici nei teatri e nelle chiese regnerebbe solo un cupo silenzio. Ma qui non c’è il dovere di riconoscere la grandezza dei massoni del passato: c’è piuttosto il dovere di difendere la dignità dei massoni di oggi. Mi appello perciò al cardinale di Firenze, che con prudenza e sensibilità governa la Diocesi, affinché episodi del genere non si ripetano più. Anche perché non capisco perché in certe chiese si possa cantare «Bella Ciao» ma non suonare Mozart! In questi giorni a Firenze abbiamo avuto: la manifestazione delle «sardine» che vorrebbero vietare ad altri di esprimere il proprio pensiero; l’aggressione di esponenti dei centri sociali ai danni di persone che si recavano alla cena della Lega con Salvini; il danneggiamento dell’auto di un consigliere comunale leghista; infine il no al concerto di Mozart in nome dell’anti massoneria! Insomma, a me pare che a Firenze vi sia un preoccupante clima di intolleranza e odio ideologico. E penso che il sindaco Nardella e il Pd farebbero bene a riflettere sulla responsabilità politica della situazione.
*Vice presidente Consiglio Comunale
Ospitiamo volentieri l’intervento di Cocollini, ma va ricordato che il no al concerto di Mozart è stato motivato ufficialmente con motivi liturgici, non con l’appartenenza massonica. Quanto a «Bella ciao» cantata dopo la messa è stata l’iniziativa di don Biancalani, da cui il vescovo di Pistoia ha subito preso le distanze.
(p.e.)