Una «Cenerentola» moderna balla al Maggio
Dal 15 debutta lo spettacolo col Nuovo Balletto di Toscana e la coreografia di Bubenicek
❞ Una favola che parla di sentimenti universali, la bontà come la gelosia, la cattiveria come la fiducia nei propri sogni
balletto della stagione 2019/20 del Teatro del Maggio ( bisognerà aspettare almeno il prossimo novembre per rivedere la danza al Maggio), Cenerentola, in prima assoluta il 15 dicembre ha comunque molti punti di interesse. Nasce infatti come produzione originale del Teatro, voluta dalla gestione Chiarot con la partecipazione dell’Orchestra del Maggio, impegnata nelle stupende musiche di Prokof’ev per la bacchetta di Giuseppe La Malfa e la danza del Nuovo Balletto di Toscana, con la quale — nell’ottica di valorizzare le più interessanti realtà artistiche attive in città
— il Maggio di Chiarot aveva stretto una collaborazione caratterizzata dalla presenza dell’organico diretto da Cristina Bozzolini anche in produzioni operistiche come Le Villi o il recente Fernando Cortez. «Una scelta fondamentale — ha ribadito Franco Bolletta, consulente della danza per il Maggio che ha seguito questa produzione — oltre che per la qualità della compagnia, la più interessante del territorio, anche per dare un’occasione ad una realtà della danza italiana». Per Cenerentola, nato nel 1941 per evocare i fasti dei grandi balletti ottocenteschi ma pronto a riletture contemUnico poranee memorabili ( una per tutte quella di Maguy Marin degli anni Ottanta), si è deciso di affiancare i danzatori fiorentini ad un coreografo internazionale: la scelta è caduta su uno dei nomi emergenti dell’ultima generazione, il praghese Jiri Bubenicek.
Stella di assoluta grandezza dalla carriera mondiale, dedicatosi da qualche anno alla coreografia con successo, Bubenicek collabora con compagnie di tutto il mondo e delle diverse ascendenze. Amante della narrazione, con i danzatori toscani, anche in virtù del loro peculiare linguaggio contemporaneo, ha scelto di narrare con fedeltà la celebre vicenda optando però per la versione della favola dei Fratelli Grimm, intrisa di realismo poetico (non una fata ma lo spirito della madre morta assiste Cenerentola tramite suoi «messaggeri» incantati, due colombe che l’aiutano in ogni cimento): «Sono ottanta minuti di danza tutta d’un fiato — dice Bubenicek — È una lettura che si addice perfettamente alla personalità di questi giovani artisti, dalla sensibilità attoriale tale da rendere credibile la vicenda. Che è sì una favola, ma parla di sentimenti universali: la bontà come la gelosia, la cattiveria come la fiducia nei propri sogni» Con scene e luci dello stesso Bubenicek e costumi firmati da Nadina Cojocaru, il balletto va in scena anche il 18 e 20 dicembre, il 2 e il 4 gennaio; lo aspetta poi una ricca tournée che attesta già così la validità del progetto produttivo.