Montella e Mazzarri, la sfida nella sfida di Torino-Fiorentina
Vincenzo Montella e Walter Mazzarri in crisi di risultati, ma difesi dai patron Il tecnico viola: «Non è usuale nel calcio, di solito si cerca il capro espiatorio». Domani si sfidano
Saranno anche in bilico, eppure Vincenzo Montella e Walter Mazzarri possono vantare un bonus di fiducia da parte dei rispettivi presidenti tutt’altro che scontato. In un calcio dove il cambio di panchina è considerato la panacea di tutti i mali sia Commisso che Cairo hanno invece confermato i propri tecnici, entrambi reduci da un avvio di stagione altalenante.
Strade simili quelle percorse fin qui dai due allenatori, e se in casa viola sembra essere tornato il sereno su Chiesa, a Torino è stato Zaza ad ammutinarsi nei confronti dell’allenatore. Un problema in più per Mazzarri la cui posizione resta però solida per bocca del presidente Cairo, un deja-vu di quanto sta avvenendo a Firenze dove Commisso ha difeso a spada tratta Montella. «Devo ammettere che la scelta di non voler individuare nel tecnico il capro espiatorio è inusuale — ha detto Montella ieri in conferenza — per questo ringrazio il presidente Commisso. Siamo all’inizio di un percorso, i risultati altalenanti ci stanno ma quel che più conta è la crescita del gruppo. Anche a Torino il clima non è buono, ma nelle ultime tre sfide hanno fatto sei punti. In questo momento io e la squadra non abbiamo alibi, dobbiamo fare di più. Di certo ho visto una buona reazione martedì con il Cittadella, i giocatori hanno dimostrato di giocare per loro stessi ma anche per il loro allenatore. Dobbiamo
continuare così perché a Torino affronteremo una squadra costruita per l’Europa visto che sono tre anni che Cairo sta investendo».
Montella scioglierà gli ultimi dubbi di formazione solo oggi, ma intanto può tornare a contare su Chiesa e sul ritrovato Benassi autore della doppietta di martedì sera contro il Cittadella: «Chiesa ha ricominciato ad allenarsi con il gruppo — conferma il tecnico — sta bene fisicamente e mentalmente e ha voglia di essere della partita, il nostro obiettivo non è solo quello di rivederlo in campo ma di metterlo nuovamente in condizione di fare la differenza. Quanto a Benassi si è comportato da grande professionista. Il mio ruolo mi obbliga a fare delle scelte, ma lo considero uno dei titolari mentre Pedro deve ancora crescere e da Sottil mi aspetto che si faccia perdonare in campo per la situazione di martedì sera. È chiaro che l’assenza di Belotti è un vantaggio, ma dovesse giocare Zaza ha esperienza e noi dovremo fare a meno di un elemento importante come Ribery. Quale modulo? Non voglio dare vantaggi».