Corriere Fiorentino

Uccise la ex e si suicidò, chiesti 124 mila euro alle due figlie dell’uomo

Marina di Massa, alle 2 orfane chiesti 124 mila euro per l’assistenza all’uomo ferito dal padre

- di Manuela D’Angelo

Sono orfane di madre e di padre, hanno 16 e 9 anni, e devono all’Inps 124 mila euro. Lo Stato vuole quei soldi, e la richiesta è legittima, ma la storia di queste due ragazzine va ben oltre il diritto. Loro sono le figlie di Cristina Biagi, uccisa a 38 anni nel 2013 dall’ex marito, Marco Loiola, che le sparò in un ristorante di Marina di Massa, in piena stagione estiva, davanti a centinaia di turisti, per poi puntarsi la pistola contro e spararsi a sua volta.

Poche ore prima, lo stesso Loiola aveva tentato di uccidere anche quello che pensava fosse il suo rivale in amore, Salvatore Galdiero, un amico della coppia, colpendolo sotto casa con sei colpi di pistola: ferite che gli hanno provocato danni permanenti, di cui oggi l’Inps chiede conto alle due figlie, uniche eredi, quindi, per la legge, uniche responsabi­li. «Richiesta legittima, anche se immorale — spiega Francesca Galloni avvocato della famiglia Biagi — Galdiero rimase gravemente ferito dai colpi di pistola sparati da Loiola e l’Inps, che ha provveduto in questi anni all’assistenza e alla pensione di invalidità dell’uomo, oggi chiede la restituzio­ne di 124 mila euro». La somma è consistent­e e le due ragazzine, che oggi vivono con i nonni, non saprebbero dove andare a prenderla: hanno ereditato una casa, quella dei genitori, che comunque non vale tanto e il nonno sta mettendo da parte per loro una pensione, che servirà per assicurarg­li un futuro sereno. «Ho chiesto un incontro con Inps — spiega l’avvocato Galloni — sperando che, valutando la situazione, receda dalla richiesta». Il fratello di Cristina, Alessio Biagi, su Facebook ha scritto un lungo sfogo, appellando­si al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al ministro per le Pari Opportunit­à e la Famiglia Elena Bonetti. Al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, scrive la vicepresid­ente della Camera Mara Carfagna (Forza Italia) per chiedergli di occuparsi personalme­nte del caso. La maggioranz­a di governo si sta già occupando del caso: la deputata del Pd Martina Nardi, concittadi­na della famiglia Biagi, ha chiesto all’Inps di «congelare la pratica, in attesa che venga approvato un emendament­o alla legge finanziari­a che preveda lo stralcio delle rivendicaz­ioni in casi come quello della famiglia Biagi». In serata, la risposta dell’Inps: il recupero delle somme è dovuto ma «nei prossimi giorni riprendere­mo i contatti con l’avvocato della famiglia per individuar­e una soluzione che contemperi la legalità e la situazione familiare».

Appello a Mattarella

Lo zio scrive al Quirinale e a Conte L’avvocato della famiglia: dall’Inps azione legittima ma immorale L’Istituto: cercheremo una soluzione

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Il luogo dove nel 2013 Marco Loiola uccise la ex moglie e poi si tolse la vita

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