Smog, dal primo gennaio limiti sforati quasi cento volte
Oggi i primi dati dopo il blocco dei mezzi inquinanti
Una cappa di smog soffoca Firenze e il suo hinterland dalla vigilia di Capodanno. E anche le rilevazioni effettuate ieri dalle sette centraline dell’Arpat, nel capoluogo e nella Piana, confermano che siamo ancora in emergenza, con il livello di polveri sottili che invece di scendere — come dimostrano i dati del 7 gennaio — aumentano sempre più superando di continuo il limite fissato dalla legge a 50 microgrammi al metro cubo, soprattutto a Scandicci (53) e Signa (69). Il Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente fa sapere che le criticità non si registrano solo a Firenze ma in tutta la Toscana, regione in cui dall’inizio del 2020 ci sono stati quasi 100 superamenti del limite di Pm10 nelle principali aree pianeggianti, con punte anche superiori al doppio dei 50 microgrammi.
Per questo, le amministrazioni di Firenze, Bagno a Ripoli, Scandicci, Sesto, Calenzano, Signa, Lastra e Campi, confermano il blocco fino a domenica 12 gennaio dei mezzi più inquinanti — ovvero gli scooter a due tempi Euro 1, le macchine a benzina Euro 1 e diesel Euro 2 e 3, ed anche i furgoni diesel per il trasporto merci Euro 1 e 2 — che non potranno circolare nei centri abitati dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 (sono esclusi i mezzi delle forze dell’ordine, di Alia, della Asl, delle associazioni di volontariato e per il trasporto disabili).
«È un provvedimento obbligato quando si sforano per più giorni consecutivi determinati livelli, e non è isolato perché riguarda gran parte dell’Italia. A Firenze — ha detto l’assessore Cecilia Del Re — era andata bene, poi è scattato questo sforamento nella zona di Lastra a Signa». Sull’inquinamento non è importante solo il «tema della mobilità ma anche quello del riscaldamento. Per questo come annunciato dal sindaco stiamo lavorando, con la Regione Toscana, a incentivi per poter sostituire le caldaie. Sul lato della mobilità abbiamo già fatto tanto, la Regione lo ha riconosciuto perché con le tramvie tutti i livelli di Pm10 sono notevolmente scesi».
Le previsioni del tempo non lasciano molte speranze in un cambiamento del quadro, almeno a breve. E continuando così, a Firenze e in tutto il suo hinterland, si va verso divieti più severi.