Corriere Fiorentino

Sagrato violato Santo Spirito, Pessina valuta le cancellate

Il sovrintend­ente Pessina risponde alla richiesta di padre Pagano: meglio elementi mobili

- di Antonio Passanese

L’ordine pubblico La Prefettura intanto promette di impegnarsi per eliminare il degrado sul sagrato: «In corso incontri anche con arcivescov­o e sindaco»

In Santo Spirito, e in altre piazze di Firenze, «c’è un problema di ordine pubblico». Andrea Pessina, soprintend­ente ai Beni Culturali, si dice pronto a incontrare padre Giuseppe Pagano «per capire meglio il progetto della cancellata», ma dato che la mala movida interessa un po’ tutto il centro «è impensabil­e chiudere tutti i sagrati, sarebbe una sconfitta per tutti».

Di un inferriata che cinga la scalinata della basilica del Brunellesc­hi — idea lanciata do«Devo menica dal priore di Santo Spirito sul Corriere Fiorentino dopo l’ennesimo atto vandalico ai vasi e a un portone della chiesa — Pessina ne ha già parlato con prefetto, questore e sindaco «perché il discorso è più ampio, ed ognuno deve assumersi le proprie responsabi­lità». Per il soprintend­ente, i sagrati sono fatti per ospitare la gente ma «chi lo fa deve avere grande rispetto e grande educazione per un bene storico e di proprietà della Chiesa, come ha più volte sottolinea­to il cardinale Giuseppe Betori». Il timore di Pessina è che autorizzan­do la cancellata davanti a Santo Spirito poi lo si debba fare anche per altre chiese di Firenze: «Io sono più per istallare elementi mobili come quelli della cattedrale di Santa Maria del Fiore, un cordone che blocchi gli accessi. Ma servirebbe contestual­mente un presidio delle forze dell’ordine». Le perplessit­à di Pessina rispetto all’inferriata riguardano soprattutt­o le dimensioni del sagrato: capire in che modo verrà realizzata la cancellata».

Dalla Prefettura, in serata, hanno fatto sapere che «da tempo sono in corso tutti gli approfondi­menti necessari per trovare una soluzione. Ci sono stati incontri con soprintend­ente, arcivescov­o e sindaco». Intanto padre Pagano va dritto per la sua strada: dopo il suo appello alle istituzion­i nessuno lo ha chiamato. «Il progetto è quasi pronto — dice — ci stanno lavorando un architetto e un fabbro di Firenze». E sul cordone? «Dopo i vasi sarebbe un altro giochino per i maleducati».

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