Sagrato violato Santo Spirito, Pessina valuta le cancellate
Il sovrintendente Pessina risponde alla richiesta di padre Pagano: meglio elementi mobili
L’ordine pubblico La Prefettura intanto promette di impegnarsi per eliminare il degrado sul sagrato: «In corso incontri anche con arcivescovo e sindaco»
In Santo Spirito, e in altre piazze di Firenze, «c’è un problema di ordine pubblico». Andrea Pessina, soprintendente ai Beni Culturali, si dice pronto a incontrare padre Giuseppe Pagano «per capire meglio il progetto della cancellata», ma dato che la mala movida interessa un po’ tutto il centro «è impensabile chiudere tutti i sagrati, sarebbe una sconfitta per tutti».
Di un inferriata che cinga la scalinata della basilica del Brunelleschi — idea lanciata do«Devo menica dal priore di Santo Spirito sul Corriere Fiorentino dopo l’ennesimo atto vandalico ai vasi e a un portone della chiesa — Pessina ne ha già parlato con prefetto, questore e sindaco «perché il discorso è più ampio, ed ognuno deve assumersi le proprie responsabilità». Per il soprintendente, i sagrati sono fatti per ospitare la gente ma «chi lo fa deve avere grande rispetto e grande educazione per un bene storico e di proprietà della Chiesa, come ha più volte sottolineato il cardinale Giuseppe Betori». Il timore di Pessina è che autorizzando la cancellata davanti a Santo Spirito poi lo si debba fare anche per altre chiese di Firenze: «Io sono più per istallare elementi mobili come quelli della cattedrale di Santa Maria del Fiore, un cordone che blocchi gli accessi. Ma servirebbe contestualmente un presidio delle forze dell’ordine». Le perplessità di Pessina rispetto all’inferriata riguardano soprattutto le dimensioni del sagrato: capire in che modo verrà realizzata la cancellata».
Dalla Prefettura, in serata, hanno fatto sapere che «da tempo sono in corso tutti gli approfondimenti necessari per trovare una soluzione. Ci sono stati incontri con soprintendente, arcivescovo e sindaco». Intanto padre Pagano va dritto per la sua strada: dopo il suo appello alle istituzioni nessuno lo ha chiamato. «Il progetto è quasi pronto — dice — ci stanno lavorando un architetto e un fabbro di Firenze». E sul cordone? «Dopo i vasi sarebbe un altro giochino per i maleducati».