Un altro caso Delio Rossi-Ljajic, a Grosseto
Protesta per la sostituzione e l’allenatore gli tira uno schiaffo: il video fa il giro del web
«L’Italia è un paese di imbecilli». La frase, di forte impatto, è il manifesto dello stupore (del giorno dopo) di Lamberto Magrini. Lui, allenatore del Grosseto neocapolista del girone E di Serie D, proprio non se l’aspettava che lo schiaffo rifilato al centrocampista Riccardo Cretella — «colpevole» di aver palesato vistosamente il suo malcontento al momento della sostituzione nello scontro diretto con il Monterosi vinto domenica 1-0 di fronte ai quasi 3 mila dello Zecchini — destasse così tanto clamore a livello nazionale. L’episodio è stato ripreso dalle telecamere di
Sportitalia (che trasmetteva in diretta la gara) e, una volta pubblicato sui social, ha scatenato il boom di like, commenti e condivisioni. «Si è trattata di una piccola stupidaggine, di scene in cui i giocatori non accettano volentieri il cambio se ne verificano ogni settimana, dalla Terza Categoria sino alla Serie A: è successo persino alla Juve tra Sarri e Cristiano Ronaldo. E poi Cretella nemmeno l’ho sfiorato», cerca di minimizzare Magrini.
Che con i suoi ragazzi dice di avere «un rapporto di confidenza» al punto che «riusciamo a scherzare pure priad ma delle gare importanti». Come accaduto anche domenica. E l’aneddoto è curioso: «Avevo parlato con Cretella a pranzo, mi aveva detto di stare tranquillo e alla fine è stato lui arrabbiarsi. So benissimo quanto ci tenga, è di Grosseto e quindi vive intensamente ogni match. La scorsa settimana aveva saltato due allenamenti, sostenendo i successivi due in modo blando. Era stanco e quindi l’ho sostituito. Lui se l’è presa, facendosi scappare qualche parola di troppo». Da lì, la reazione di Magrini, «dettata dalla tensione del momento».
Per Cretella, nessun provvedimento disciplinare, «ma prima dell’allenamento di oggi, terrò un discorso davanti alla squadra, puntualizzando che comportamenti come il suo non sono appropriati. Non tanto nei miei confronti, quanto per il compagno che subentra o per chi rimane in panchina». Poi, capitolo chiuso. Almeno per il centrocampista. A Magrini, invece, quella manata è costata un cartellino rosso. «L’arbitro è stato richiamato da un collaboratore e mi ha espulso. E io che pensavo di averle viste tutte…», ammette l’allenatore del Grosseto con uno stupore che rimane tale quando gli si ricorda l’episodio analogo di Fiorentina-Novara del maggio 2012 con protagonisti Delio Rossi e Adem Ljajic.
Domenica il Grosseto si è preso la vetta del girone E sotto gli occhi dell’ex patron Piero Camilli, visibilmente emozionato, mentre il presidenteultrà Simone Ceri a fine gara ha strappato la bandierina del calcio d’angolo sventolandola sotto una curva in estasi. E che brama di (ri)tornare nel calcio che conta.