Corriere Fiorentino

Un altro caso Delio Rossi-Ljajic, a Grosseto

Protesta per la sostituzio­ne e l’allenatore gli tira uno schiaffo: il video fa il giro del web

- Gabriele Noli

«L’Italia è un paese di imbecilli». La frase, di forte impatto, è il manifesto dello stupore (del giorno dopo) di Lamberto Magrini. Lui, allenatore del Grosseto neocapolis­ta del girone E di Serie D, proprio non se l’aspettava che lo schiaffo rifilato al centrocamp­ista Riccardo Cretella — «colpevole» di aver palesato vistosamen­te il suo malcontent­o al momento della sostituzio­ne nello scontro diretto con il Monterosi vinto domenica 1-0 di fronte ai quasi 3 mila dello Zecchini — destasse così tanto clamore a livello nazionale. L’episodio è stato ripreso dalle telecamere di

Sportitali­a (che trasmettev­a in diretta la gara) e, una volta pubblicato sui social, ha scatenato il boom di like, commenti e condivisio­ni. «Si è trattata di una piccola stupidaggi­ne, di scene in cui i giocatori non accettano volentieri il cambio se ne verificano ogni settimana, dalla Terza Categoria sino alla Serie A: è successo persino alla Juve tra Sarri e Cristiano Ronaldo. E poi Cretella nemmeno l’ho sfiorato», cerca di minimizzar­e Magrini.

Che con i suoi ragazzi dice di avere «un rapporto di confidenza» al punto che «riusciamo a scherzare pure priad ma delle gare importanti». Come accaduto anche domenica. E l’aneddoto è curioso: «Avevo parlato con Cretella a pranzo, mi aveva detto di stare tranquillo e alla fine è stato lui arrabbiars­i. So benissimo quanto ci tenga, è di Grosseto e quindi vive intensamen­te ogni match. La scorsa settimana aveva saltato due allenament­i, sostenendo i successivi due in modo blando. Era stanco e quindi l’ho sostituito. Lui se l’è presa, facendosi scappare qualche parola di troppo». Da lì, la reazione di Magrini, «dettata dalla tensione del momento».

Per Cretella, nessun provvedime­nto disciplina­re, «ma prima dell’allenament­o di oggi, terrò un discorso davanti alla squadra, puntualizz­ando che comportame­nti come il suo non sono appropriat­i. Non tanto nei miei confronti, quanto per il compagno che subentra o per chi rimane in panchina». Poi, capitolo chiuso. Almeno per il centrocamp­ista. A Magrini, invece, quella manata è costata un cartellino rosso. «L’arbitro è stato richiamato da un collaborat­ore e mi ha espulso. E io che pensavo di averle viste tutte…», ammette l’allenatore del Grosseto con uno stupore che rimane tale quando gli si ricorda l’episodio analogo di Fiorentina-Novara del maggio 2012 con protagonis­ti Delio Rossi e Adem Ljajic.

Domenica il Grosseto si è preso la vetta del girone E sotto gli occhi dell’ex patron Piero Camilli, visibilmen­te emozionato, mentre il presidente­ultrà Simone Ceri a fine gara ha strappato la bandierina del calcio d’angolo sventoland­ola sotto una curva in estasi. E che brama di (ri)tornare nel calcio che conta.

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Un fermo immagine del video in cui si vede l’allenatore del Grosseto schiaffegg­iare un calciatore appena sostituito

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