Dieci giorni prima del picco in Toscana
Rossi: la data è il 28 marzo. Caccia ai posti di terapia intensiva e ai respiratori, richiameremo personale in pensione
«Il picco secondo gli esperti è atteso per il 28 di questo mese» dice il presidente della Regione, Enrico Rossi. E per prepararsi al peggio il governatore domenica e ieri ha effettuato sopralluoghi in alcuni ospedali toscani per trovare reparti e spazi da poter adibire a posti letto di terapia intensiva Covid. Dai sopralluoghi di domenica scorsa nell’Area Vasta Toscana Nord Ovest, il governatore aveva trovato edifici dove allestire 150 posti letto di terapia intensiva. Ieri Rossi è stato a Prato e a Careggi e ha fatto sapere che è emersa la disponibilità di ulteriori 80 posti.
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È una corsa contro il tempo. «Il picco secondo gli esperti è atteso per il 28 di questo mese» dice il presidente della Regione, Enrico Rossi. E per prepararsi al peggio il governatore domenica e ieri ha effettuato sopralluoghi in alcuni ospedali toscani per trovare reparti e spazi da poter adibire a posti letto di terapia intensiva Covid. Mentre prosegue anche la «caccia» ai ventilatori per la respirazione assistita.
Dai sopralluoghi di domenica scorsa nell’Area Vasta Toscana Nord Ovest, il governatore aveva trovato edifici in cui allestire 150 nuovi posti letto di terapia intensiva. Ieri Rossi è stato a Prato e a Careggi e ha fatto sapere che è emersa la disponibilità di ulteriori 80 posti (230 in tutto) da attrezzare entro una decina di giorni al massimo, da aggiungere ai 447 già in funzione in tutta la Toscana, la metà dei quali può essere e disposizione dei pazienti contagiati dal coronavirus grazie al taglio dell’attività chirurgica programmata.
«Stamani (ieri, ndr) sono stato a Careggi e con i dirigenti dell’azienda ospedaliera e dell’Asl Toscana Centro si sono individuati altri 74 posti di terapia intensiva, da allestire rapidamente. Quindi i posti letto nuovi di terapia intensiva che si aggiungono ai 150 trovati domenica nei vecchi ospedali di Lucca e Massa, all’ospedale di Carrara ed al Santa Chiara di Pisa, sono in tutto circa 230». A Careggi, sottolinea Rossi, è stato possibile trovare nuovi spazi disponibili perché nei nuovi ospedali «i grandi inmieristico vestimenti consentono di avere posti letto con un’alta strumentazione e sono facilmente trasformabili in terapie intensive». E aggiunge che in Toscana ci sono 200, sulle 300 esistenti, sale operatorie, adesso ferme per la sospensione delle attività, convertibili in terapie intensive. «Servono anche uomini, per questo richiameremo il personale medico, infere tecnico andato in pensione. Il picco è atteso il 28 di questo mese — ha concluso, collegato via Skype col Tgr Toscana — Con gli attuali posti letto di terapia intensiva saremmo già in grado di reggerne l’urto. Ma è meglio prepararsi al peggio con questi posti aggiuntivi, 230 circa, che stiamo trovando».
Non solo terapie intensive, ma anche «reparti Covid a bassa intensità», per chi viene dimesso da un ospedale, non ha più sintomi ma è ancora positivo: in queste ore, al quinto piano dell’ospedale Palagi di Firenze, l’ex Iot, è in allestimento il primo di questi reparti. Rossi ha aggiunto di aver parlato di «strumentazioni aggiuntive» con il commissario straordinario Domenico Arcuri, che gli avrebbe assicurato sostegno. Di cosa si tratta? Il governatore si riferisce all’altro punto critico per la tenuta del sistema sanitario, forse ancor più decisivo del numero di posti letto negli ospedali, ovvero la disponibilità di apparecchi per la respirazione assistita che consentano l’intubazione dei malati con una grave forma di polmonite. La Toscana ha al momento, tra reparti di terapia intensiva e sub intensiva, 432 «ventilatori». Una quantità sufficiente, per la Regione, ad affrontare un picco da 2.850 ricoverati, perché l’osservazione dei casi fin qui registrati mostra che, ogni 6,6 pazienti Covid in ospedale, uno di loro ha bisogno di essere intubato.
Per evitare rischi — come lo scenario delle terapie intensive lombarde in cui i medici sono costretti a scegliere chi curare e chi no — Rossi ha chiesto alla Protezione civile nazionale altri 300 ventilatori, 50 dei quali già ordinati dalla Regione. Oltre a questi, c’è una donazione da 49 ventilatori in arrivo grazie dai fondi di Toscana Aeroporti, Fondazione CR Firenze, Firenze Parcheggi e Amici di Firenze con Amici del Pronto Soccorso. In totale, la Toscana arriverebbe a un patrimonio di 781 ventilatori. Il che le consentirebbe di poter gestire (allestendo i necessari posti letto) un picco da oltre 5.000 ricoverati.
L’annuncio del governatore «Secondo gli esperti sarà il 28 marzo il giorno del punto massimo del contagio. Richiameremo il personale sanitario in pensione»