Santo Spirito si prepara per il rosario di domani
L’incontro tra Bergoglio e Betori. La Cei verso una limitazione delle celebrazioni di Pasqua
«Alle 21 di domani mettete candele e drappi bianchi alle vostre finestre per la festa di San Giuseppe». Firenze risponde all’appello della Conferenza Episcopale. Sul campanile di Santo Spirito ci sono già le bandiere simbolo del quartiere.
Papa Bergoglio ha incontrato il cardinale Giuseppe Betori ed ha affidato all’arcivescovo di Firenze e presidente dei vescovi toscani l’apprezzamento ed il rallegramento per la decisione di tenere aperte le chiese, assieme alla benedizione e l’incoraggiamento per i sacerdoti e le gente di Firenze. Anche se, come ha spiegato Betori, si preannunciano difficoltà e limitazioni per la celebrazioni dei riti pasquali (lo stesso Bergoglio ha annunciato che non ci saranno fedeli presenti alle sue celebrazioni della Settimana Santa, messa di Pasqua compresa). Un fatto che per Firenze significherebbe mettere a rischio lo Scoppio del Carro e l’accensione della Colombina nella domenica di Pasqua, forse addirittura non poter tenere l’evento più caro ai fiorentini, organizzato dal Comune e dalla San Giovanni Battista. L’incontro tra Bergoglio e Betori si è tenuto lunedì in udienza privata, in un clima di cordialità e serenità, di vicinanza che è tratto distintivo del Pontefice eletto sette anni fa ed il cardinale ieri ne ha reso noto i contenuti con una lettera inviata a tutti i preti della Diocesi fiorentina. Nella lettera l’arcivescovo ricorda che la chiesa di San Marcello al Corso ed il suo crocifisso miracoloso che nel 1522 fermò la peste a Roma è affidata ai Servi di Maria, l’ordine nato a Firenze, e poi spiega che ha illustrato al pontefice quanto fatto in Diocesi, «ricevendone incoraggiamento». «Il Papa ha manifestato il suo convinto consenso alla decisione di continuare a tenere aperte le chiese con le dovute attenzioni igienico-sanitarie — scrive Betori — E si è rallegrato del permanere della celebrazione dell’Eucarestia e del suono delle campane». Poi «il plauso» ai religiosi che in questi tempi difficili «non hanno rallentato l’impegno pastorale, ma ne hanno provocato la creatività in forme di contatto con la gente sostenute dai nuovi mezzi di comunicazione: nuovi modi con cui i preti si mostrano pastori accanto al loro gregge». Infine Betori nella lettera preannuncia ai sacerdoti che le celebrazioni per la Pasqua «dovranno subire verosimilmente limitazioni», come quelle annunciate da Papa Francesco, e «che si attendono indicazioni unitarie dalla Conferenza Episcopale Italiana». «Noi per ora non sappiamo cosa e come potremo fare. Vi prego di non anticipare alcuna decisione, in attesa di quella della Cei», conclude il cardinale.
❞ Il cardinale Il Pontefice si è rallegrato del permanere della celebrazione eucaristica e del suono delle campane