Corriere Fiorentino

Saranno pronte entro un paio di giorni. A Bivigliano il sindaco dice no all’hotel: «È in centro» Trenta stanze prefabbric­ate per chi è in isolamento

- Antonio Passanese

Sarà pronta tra un paio di giorni l’area di accoglienz­a per i cittadini in quarantena che la Protezione Civile di Firenze sta allestendo nel parcheggio scambiator­e di viale Guidoni, davanti all’aeroporto. Nel «punto di raccolta», l’unico nell’area metropolit­ana, in queste ore stanno attrezzand­o 30 stanze prefabbric­ate con arredi e bagno, più altre 3 per logistica, infermeria e segreteria, per consentire la permanenza dei pazienti per almeno 14 giorni (cui verranno forniti assistenza e cibo dentro i moduli). «In prima istanza era stata fatta una ricognizio­ne delle disponibil­ità in strutture alberghier­e, ma viste le difficoltà che hanno riscontrat­o in Lombardia ed in altre regioni per il reperiment­o dei posti — spiega la vice sindaca Cristina Giachi — la Protezione civile fiorentina sta allestendo un’area di accoglienz­a straordina­ria».

L’area di viale Guidoni, che verrà presidiata dalla polizia municipale giorno e notte, senza far entrare o uscire nessuno senza autorizzaz­ione, accoglierà solo positivi non sintomatic­i, o in via di negativizz­azione (ovvero i pazienti senza più sintomi, ma ancora positivi, dimessi dagli ospedali). O anche chi è stato in contatto stretto con positivi e deve fare quarantena precauzion­ale. «Rispetto alle consuete aree con tende allestite in caso di terremoti o altre calamità — aggiunge Giachi che ha la delega alla Protezione civile — dove le persone sfollate condividon­o spazi quali mense e servizi sanitari, per questa casistica è stato necessario ricorrere a soluzioni diverse». Palazzo Vecchio ha deciso di allestire i container lontani dalle abitazioni ma raggiungib­ili attraverso le vie di comunicazi­one principali.

Il sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, si oppone invece all’apertura di un centro quarantena al Giotto Park Hotel di Bivigliano, un albergo che fino a pochi giorni fa ospitava un Cas di 35 migranti, spostati in altra sede: «Quell’hotel, nel centro del paese, non è idoneo — dice Borchi, che ha scritto alla Prefettura per chiariment­i — Mi avessero interpella­to, avrei potuto indicare altre strutture nel mio territorio».

La polemica Borchi: quell’hotel dove c’erano i migranti non va bene. Ho chiesto chiariment­i al Prefetto

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Lavori in corso L’allestimen­to dei prefabbric­ati a Peretola

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