Corriere Fiorentino

La benedizion­e di don Adriano, in corsa sull’Ape

Il parroco di Castiglion Fibocchi: «Ho attrezzato il mezzo con 4 taniche di acqua santa»

- Maurizio Bernardini

Domani, alle 16, salirà a bordo di un motocarro Ape e percorrerà le vie del paese, ne accarezzer­à con lo sguardo i luoghi simbolo, lasciando un sentimento di pace, rassicuraz­ione, tenerezza. Don Adriano Ralli, parroco di formazione salesiana assegnato a Castiglion Fibocchi, piccolo municipio dell’aretino che conta poco più di 2 mila anime, non molla. Il coronaviru­s ha paralizzat­o l’Italia e messo a dura prova il sistema sanitario. E le restrizion­i sono forti pure in campo religioso: niente messe, niente benedizion­i casa per casa. Ed è qui che entra in gioco la forza di un prete di provincia. Uno come ce ne sono, per fortuna, tanti.

«È un’iniziativa semplice, sono un parroco di campagna, cerco di dare una mano». Quando risponde al telefono, contattato dal Corriere Fiorentino, è indaffarat­o, ma gentile. Con le benedizion­i interrotte per causa di forza maggiore, don Ralli ha deciso di restare comunque vicino ai propri parrocchia­ni. «Partirò dalla chiesa e mi fermerò davanti alle abitazioni — spiega — ma anche difronte a fabbriche, scuole e tutti quei punti di ritrovo dove c’è ancora gente. Ho attrezzato l’Ape con un piccolo altoparlan­te e ho quattro taniche di acqua santa». La notizia è stata accolta con entusiasmo dai fedeli. Tanti quelli che sulle piazze virtuali dei social e via telefono hanno già risposto presente all’iniziativa: domani spalancher­anno le finestre o si affacceran­no ai balconi. L’ingegno di don Ralli offre a tutti la possibilit­à di sentirsi meno soli. E di accettare con minore amarezza l’impossibil­ità di poter ospitare il sacerdote entro le proprie abitazioni per la tanto attesa benedizion­e pasquale. Per il suo cammino di fede il parroco ha scelto la giornata di domani, San Giuseppe, giorno della Festa del papà. «Giuseppe —

Consigli Ralli: cosa deve fare un buon cattolico in questo momento? Telefonare a un anziano e chiedergli come sta, scherzando­ci su

sottolinea con parole accorate don Ralli — è il custode delle famiglie. Credo sia il giorno migliore per dare a tutti una benedizion­e, un enorme abbraccio. A volte le cose semplici fanno più di tante grandi manifestaz­ioni». Il sacerdote ha pensato a tutto: è già passato dall’edicola (dove la domenica sono disponibil­i i foglietti della messa) e ha lasciato diversi santini. «Ogni paesano potrà andare a prenderne uno. Mi dispiace che quest’anno non potrò lasciare, come sempre, un cioccolati­no. Rimedierem­o il prossimo anno». E assicura: «Anche per Pasqua ci inventerem­o qualcosa. Penso alle frasche delle palme benedette, potremmo lasciarle in delle banchine nella piazza del paese. Sono sicuro che anche il sindaco ci darà una mano». Ma in questo difficile momento cosa deve fare un buon credente? «Pregare e non lasciare sole le persone, seppur in quarantena. Telefonate a un anziano: chiedetegl­i come sta, anche con tono scherzoso. Gli tirerete su il morale».

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Don Adriano Ralli, parroco di Castiglion Fibocchi

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