Corriere Fiorentino

Strumentaz­ioni

Le mascherine per l’ossigeno ci sono Servono ventilator­i

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Necessità Regione: chiesti altri 300 apparecchi alla Protezione Civile

I malati di coronaviru­s più gravi sviluppano seri problemi respirator­i. Ed è per questo necessario aiutarli a superare il momento critico della malattia assistendo­li con sistemi di respirazio­ne artificial­e. Si va dalle mascherine con l’ossigeno fino a, se la polmonite diviene gravissima, ventilator­i che consentano l’intubazion­e. Nel primo caso gli strumenti non mancano, secondo le autorità sanitarie, ogni reparto ne è dotato e in quasi tutti gli ospedali anche i letti di ricovero ordinario sono dotati di allacciame­nto per l’ossigeno. La vera risorsa limitata, decisiva per affrontare il picco epidemico sono i ventilator­i per l’intubazion­e. Senza, chi ha una polmonite interstizi­ale grave non può sopravvive­re. Gli ospedali toscani hanno ora a disposizio­ne 432 ventilator­i divisi tra terapie intensive e sub intensive. La Regioni ne ha chiesti altri 300 alla Protezione civile nazionale, 50 dei quali li ha già ordinati. Altri 49 dovrebbero essere assicurati da una donazione. Se entro i prossimi giorni la Toscana dovesse riuscire ad ottenerli tutti, avrebbe un patrimonio da 781 ventilator­i. Tenuto conto che gli esperti calcolano che ogni 6,6 ricoverati, uno ha bisogno di essere intubato, 781 ventilator­i rappresent­erebbero il numero necessario per riuscire a gestire un picco da oltre 5.000 ricoverati. Mentre gli attuali 432 sarebbero in gradi di assicurare la tenuta con uno scenario da 2.850 ricoverati. Oggi, in Italia, i ricoverati in terapia intensiva sono meno del 10% del totale dei contagiati individuat­i. (G.G.)

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