Corriere Fiorentino

Pistoia è un caso: positivi tre volte sopra la media

Sindaco e vice spiegano i dati 3 volte sopra la media. «Rischi da Vicofaro»

- Di Matteo Lignelli

Un’incidenza del Coronaviru­s tre volte superiore alla media. Con 121 casi ogni 100.000 abitanti (anziché 46, la statistica regionale) è sorto il «Caso Pistoia», il comune più colpito mentre in provincia i positivi sono 243. Sopra la media anche il numero dei medici di famiglia positivi al Coronaviru­s.

Un’incidenza del Coronaviru­s tre volte superiore alla media. Con 121 casi ogni 100.000 abitanti (anziché 46, la statistica regionale) è sorto il «Caso Pistoia», il comune più colpito mentre in provincia i positivi sono 243. Sopra la media anche il numero dei medici di famiglia positivi al Coronaviru­s: quattro pistoiesi sugli undici totali in Toscana. Uno è ricoverato in ospedale mentre una dottoressa è stata dimessa, ma è ancora sotto ossigeno. «La situazione è in linea con i numeri di Pistoia» commenta Massimo Niccolai, segretario provincial­e della Federazion­e Italiana Medici di Famiglia (Fimmg). «In assenza di sintomi il decreto ci obbliga a lavora e questo mi sta bene — prosegue — ciò che invece non mi va giù è che non abbiano fatto tamponi proprio andiamo nelle case». «Ne va della salute dei pazienti — specifica — non escludo che potremmo aver contagiato qualcuno». Forze fresche arriverann­o dall’università con 19 neolaureat­i che pronti a lavorare.

«Il dato statistico è allarmante — confessa il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi — ho chiesto alla Asl una spiegazion­e. Quel che è certo è che l’ospedale San Jacopo è in grado di reggere l’emergenza». Ci sono 70 posti letto liberi nell’area degenza e 15 in terapia intensiva; in più ne saranno attivati 19 al Ceppo – il vecchio ospedale - per le cure intermedie territoria­li, e 22 a San Marcello per le cure intermedie ospedalier­e; con il trasferime­nto di alcuni pazienti a Pescia. I dimessi sono invece 25. «Mercoledì e giovedì i numeri erano inquietant­i — dichiara la vicesindac­o Anna Maria Celesti — anche perché fino a due weekend fa c’erano troppi pistoiesi a giro». «Giorni di follia» li definisce la Celesti, autrice di un vocale Whatsapp, diventato virale, in cui intimava di essere responsabi­li. «Penso anche a quel che è successo sugli impianti sciistici — va avanti — al confine con una regione molto colpita. E questa è una delle ipotesi che abbiamo fatto». «Senza dimenticar­e — conclude — che un terzo degli abitanti è over 65». «Poi ci sono i vivai — aggiunge il sindaco Tomasi — in cui oltre 6000 persone continuano a lavorare». «I controlli? Abbiamo fatto il massimo, ma è un territorio vasto, è essenziale il buon senso dei cittadini. Oggi che il decreto è più severo possiamo essere intransige­nti».

C’è anche un «potenziale focolaio» ed è la parrocchia di Vicofaro dove Don Biancalani ospita circa 200 migranti. «Né loro né il quartiere sono in sicurezza — alza la voce Tomasi — e i cittadini segnalano continui movimenti e decine di persone che fanno la spesa insieme comprando un oggetto a testa. Non c’entra la politica, si tratta di salute». «A brevissimo è prevista la drastica e immediata riduzione dei presenti» assicura il vescovo Fausto Tardelli.

Migranti Tomasi punta il dito sul centro di accoglienz­a di don Biancalani «Segnalati continui spostament­i, nessuna sicurezza»

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Il sindaco Tomasi

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