Gli scienziati scrivono a Conte «Così non basta, più screening»
Da Remuzzi a Romagnani: la lettera inviata anche ai governatori
Dopo l’appello lanciato alla Regione Toscana dal grande immunologo Sergio Romagnani, per aumentare la copertura dei test sul coronavirus, molti insigni scienziati italiani hanno scritto al governo perché un identico provvedimento sia preso anche a livello nazionale. Tra i firmatari, oltre allo stesso Romagnani, spiccano il farmacologo e nefrologo Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, la biologa e senatrice a vita Elena Cattaneo, l’immunologo Alberto Mantovani, presidente dell’International union of immunological societies. Tra i toscani, ecco l’ex preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, Gian Franco Gensini, e il bioingegnere Alberto Magi. «Vista la drammatica emergenza in cui si trova il nostro paese abbiamo ritenuto un nostro dovere civico intervenire in quanto scienziati forniti di competenze tecniche e di accesso
L’immunologo Sergio Romagnani
ad infrastrutture tecnologiche di potenziale pubblica utilità», è l’esordio della lettera inviata al premier Giuseppe Conte, ai ministri della
Salute e della Ricerca, Roberto Speranza e Gaetano Manfredi, ai vertici dell’Istituto Superiore di Sanità e a tutti i governatori italiani. I firmatari chiedono «l’estensione dei test diagnostici», sfruttando «una comunità straordinaria di ricercatori che potrebbe contribuire da subito e in maniera molto significativa ed a costo zero all’attuale situazione di emergenza».
Gli estensori entrano nel merito del problema: «Analisi matematiche dell’andamento dell’epidemia indicano l’esistenza di una percentuale di soggetti asintomatici o pauci-sintomatici con capacità di trasmettere il contagio superiore all’80% del totale degli infetti. Pertanto, i soggetti non sintomatici o lievemente sintomatici di fatto rappresentano la sorgente principale di disseminazione del virus nella popolazione. E quindi le attuali strategie di contenimento non sono sufficienti alla riduzione rapida
❞ Suggerimenti Mappare laboratori e aziende biotecnologiche attrezzate per esecuzione e analisi dei test
della estensione del contagio. D’altra parte, l’estensione a tappeto dei test diagnostici non è una strategia percorribile al momento attuale a causa dell’ampiezza della popolazione interessata».
Quindi cosa fare? Gli scienziati fissano le priorità: serve «mappare laboratori e aziende biotecnologiche adeguatamente attrezzati da coinvolgere da subito per la messa a punto e l’esecuzione dei test sulle categorie ad alto rischio di infezione e alto numero di contatti: tutto il personale sanitario e tutto il personale con ampia esposizione al pubblico e parte di servizi essenziali». Così, Romagnani, Remuzzi, Cattaneo, Mantovani, Gensini e tutti gli altri studiosi concludono invitando il governo e a mettere in campo tutte le nuove tecnologie disponibili per aumentare la potenzialità dello screening.