FORTI PERDITE E (PICCOLI) GUADAGNI
Quattordicesimo giorno di isolamento. Due settimane! Sono volate, no? Più o meno come volano i decenni… Le chat si moltiplicano, tra Telegram, WhatsApp, e ora pure Discord, ogni gruppo o sottogruppo a cui appartengo è digitalmente rappresentato. E quando le chat sono troppe, c’è una sola soluzione: silenziarle tutte. Ecco che le cose migliorano…
Non è la sola cosa che, oggi, ho migliorato o trovato migliorata. Sono uscito di nuovo per far la spesa, o meglio per rimpolpare la cantina, dato che la dispensa è ancora fornita. Mi aspettavo i soliti sguardi in cagnesco, invece la prima persona che ho incrociato, una vecchina, mi ha detto: «Buongiorno». Una cosa da nulla: pure, mi ha commosso. Un buongiorno da sconosciuti, infatti, di solito lo si riceve solo su un sentiero di montagna. E se lo si riceve, è perché in montagna si è soli di fronte alla natura e quindi più a rischio. Qualcosa di usuale e banalizzato come un saluto diventa un segno di solidarietà e riconoscimento umano: torna, di fatto, ad assumere una sua sacralità. Così, nel mondo che, per via di un essere invisibile, torna natura, ci si adatta, tutti, a nuove condizioni, e se molto si perde, qualcosina si riguadagna anche.