Corriere Fiorentino

Primavera e le ore da riempire «Io, commossa dai volontari»

Sabato compirà 83 anni: gialli e biscotti, ma quando cala il sole mi manca mio marito

- J.Sto.

«Quando il signor Paolo è arrivato in casa con due buste della spesa e 6 bottiglie d’acqua, mi è quasi venuto da piangere». La signora Primavera Vascellari, 83 anni da compiere sabato, abita da sola in un bilocale alle Cure. «In questi giorni è troppo rischioso uscire, così ho chiamato questo servizio a domicilio. Non credevo di trovare così tanta gentilezza».

Primavera è vedova da nove anni, una figlia farmacista, in questi giorni molto impegnata, e un figlio che vive a Signa. Fino a ieri, passava le giornate tra San Domenico e piazza delle Cure: «Incontravo le mie amiche del burraco, a volte la sera c’erano i tornei, parlavamo insieme per ore, adesso mi mancano tantissimo».

La signora Primavera è chiusa in casa. E non è facile vivere da soli, giorno e sera senza compagnia. Le ore diventano troppo spesso vuoti da riempire. «Nei giorni scorsi mi sono attrezzata e ho comprato molti album di parole crociate, sono la mia passione e trascorro molto tempo a cercare le parole giuste». E poi la television­e, l’unica compagna di questi giorni. «Guardo qualche telegiorna­le ma non troppi, perché sono un po’ stanca di sentire parlare di questo Coronaviru­s, non voglio impression­armi ulteriorme­nte».

Menomale che ci sono i telefilm: «Adoro le serie di gialli, guardo La signora in giallo, L’ispettore Barnaby, Poirot, cerco anch’io di capire chi è l’assassino». E poi ci sono le telefonate con le amiche: «Lunghe conversazi­oni in cui ci raccontiam­o come stiamo passando le giornate, come stanno i nostri figli, i nostri nipoti, cosa ci siamo cucinate per pranzo e per cena. Certo, era meglio quando ci vedevamo tutti i giorni faccia a faccia, ma questa è la vita, e adesso dobbiamo resistere». La signora Primavera non è una che si piange addosso, tutt’altro: «Andiamo avanti, l’unica soluzione è stare in casa, nella vita ne ho superate anche di peggiori, come l’incidente in auto che mi ha ridotto per parecchio tempo in carrozzina. Supererò anche questa pandemia». Anche le sue giornate trascorron­o uguali a loro stesse, ma tutto sommato Primavera riesce a non farsi buttare giù.

A volte però, all’imbrunire, le prende un po’ di sconforto, questo non lo nega: «Quando cala il sole e arriva la sera, mi viene un po’ di malinconia, penso a mio marito che non c’è più… e non è facile affrontare questo vuoto. Poi però cerco di scrollarmi… e dico che posso ritenermi fortunata, tanti altri anziani, proprio in questi giorni, stanno morendo senza neppure un saluto ai propri cari. E quindi reagisco».

Allora prende fiato ed esce di casa per buttare la spazzatura: «Sono gli unici passi che faccio durante la giornata». Arriva il momento della cena: «La sera mangio sempre la pasta, al burro oppure al sugo». E poi arriva la notte, un altro po’ di television­e prima di andare a letto, con un paio di biscotti alla cioccolata che le fanno compagnia: «Mi piacciono tantissimo, dovrò farmeli ricomprare».

I volontari che portano la spesa a domicilio sono disponibil­i, e sicurament­e li richiamerà nei prossimi giorni: «La prossima volta mi farò comprare anche il giornale, così riempirò il mio tempo leggendo».

❞ Guardo solo qualche tg, sono un po’ stanca di sentir parlare del virus... E faccio lunghe telefonate alle amiche

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Primavera Vascellari, compirà 83 anni sabato prossimo

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