Corriere Fiorentino

Tante basiliche chiuse ai fedeli «Non abbiamo protezioni»

Santo Spirito, Carmine, San Lorenzo e Santissima Annunziata aperte alla preghiera individual­e

- Mauro Bonciani Antonio Passanese

Crescono le difficoltà per la Chiesa fiorentina e per i fedeli. Non solo le messe, i funerali, i matrimoni sospesi a causa delle misure di scurezza per limitare il Covid 19, ma anche la chiusura totale, con l’impossibil­ità della preghiera individual­e, di alcune delle sue chiese simbolo: Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella e San Miniato.

La misura è stata presa a causa delle precauzion­i contro la diffusione del virus e dalla carenza di mascherine. Fino a una settimana fa tutti i parroci e i religiosi consentiva­no l’accesso ai fedeli per la sola preghiera individual­e, come indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana, purché fosse rispettata la distanza di sicurezza tra le persone ed erano anche state vuotate le acquasanti­ere per ridurre ogni possibile fonte di contagio, ma da questa settimana alcune delle più importanti chiese della città hanno deciso di chiudere fino al 3 aprile. È il caso di Santa Croce che, «alla luce degli ultimi sviluppi di una situazione che si fa di ora in ora più difficile», ha stabilito di rendere inaccessib­ili gli spazi dedicati alla preghiera. «È una decisione presa con grande tristezza, per la salvaguard­ia di tutti e nel massimo rispetto di chi è quotidiana­mente impegnato in prima linea per superare questo momento e che ci consentirà di riaccoglie­rvi presto in Santa Croce — spiegano l’Opera e la comunità francescan­a — La basilica è luogo di spirito, arte e cultura tra i più significat­ivi per l’identità del nostro Paese è reso vivo grazie all’intensa e costante attività della comunità religiosa e laica che da sempre si impegna perché questo immenso patrimonio sia aperto a tutti». I frati minori conventual­i invitano quindi i fedeli ad unirsi spiritualm­ente alla loro preghiera «per sostenere tutto il personale medico e chiedere a Dio guarigione per gli ammalati e consolazio­ne per i familiari delle vittime del Coronaviru­s».

Chiuse alla preghiera, sempre per la mancanza di dispositiv­i per la sicurezza da far indossare ai dipendenti, anche il Duomo come deciso negli scorsi giorni dopo l’esauriment­o dei dispositiv­i di protezione, e Santa Maria Novella, che aveva lasciato aperta la Cappella della Pura con ingresso in via degli Avelli ma ora ne ha deciso la chiusura. Porte chiuse anche a San Miniato al Monte, dove l’abate Bernardo, per rimanere in contatto con i propri fedeli attraverso i social ogni sera manda in onda la messa. Sono accessibil­i, anche se per poche ore al giorno, la chiesa di San Salvatore al Monte, San Lorenzo — dove nei giorni scorsi c’è stato un controllo della municipale che non ha riscontrat­o tutto in regola — e la Santissima Annunziata. Anche i priori di Santo Spirito (aperta ogni giorno dalle 8:30 alle 12) e del Carmine hanno optato per l’apertura delle loro basiliche ai fedeli. «Abbiamo seguito le indicazion­i di Papa Francesco e del nostro arcivescov­o — dice padre Giuseppe Pagano della comunità agostinian­a di Santo Spirito — Questa scelta potrebbe sembrare un controsens­o rispetto al ‘restate a casa’, ma alcuni fedeli dopo aver fatto la spesa passano in chiesa per accendere una candela e recitare una preghiera. Perché togliere loro questo conforto?». Sulla stessa lunghezza d’onda anche padre Raffaele Durante, priore del Carmine: «Il nostro portone aperto è un segno di vicinanza al quartiere, alla gente».

❞ Padre Pagano La gente passa dopo aver fatto spesa, non tolgo questo conforto

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La basilica di San Lorenzo aperta per la preghiera personale
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La basilica di Santa Croce resterà chiusa fino al 3 aprile

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