Tante basiliche chiuse ai fedeli «Non abbiamo protezioni»
Santo Spirito, Carmine, San Lorenzo e Santissima Annunziata aperte alla preghiera individuale
Crescono le difficoltà per la Chiesa fiorentina e per i fedeli. Non solo le messe, i funerali, i matrimoni sospesi a causa delle misure di scurezza per limitare il Covid 19, ma anche la chiusura totale, con l’impossibilità della preghiera individuale, di alcune delle sue chiese simbolo: Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella e San Miniato.
La misura è stata presa a causa delle precauzioni contro la diffusione del virus e dalla carenza di mascherine. Fino a una settimana fa tutti i parroci e i religiosi consentivano l’accesso ai fedeli per la sola preghiera individuale, come indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana, purché fosse rispettata la distanza di sicurezza tra le persone ed erano anche state vuotate le acquasantiere per ridurre ogni possibile fonte di contagio, ma da questa settimana alcune delle più importanti chiese della città hanno deciso di chiudere fino al 3 aprile. È il caso di Santa Croce che, «alla luce degli ultimi sviluppi di una situazione che si fa di ora in ora più difficile», ha stabilito di rendere inaccessibili gli spazi dedicati alla preghiera. «È una decisione presa con grande tristezza, per la salvaguardia di tutti e nel massimo rispetto di chi è quotidianamente impegnato in prima linea per superare questo momento e che ci consentirà di riaccogliervi presto in Santa Croce — spiegano l’Opera e la comunità francescana — La basilica è luogo di spirito, arte e cultura tra i più significativi per l’identità del nostro Paese è reso vivo grazie all’intensa e costante attività della comunità religiosa e laica che da sempre si impegna perché questo immenso patrimonio sia aperto a tutti». I frati minori conventuali invitano quindi i fedeli ad unirsi spiritualmente alla loro preghiera «per sostenere tutto il personale medico e chiedere a Dio guarigione per gli ammalati e consolazione per i familiari delle vittime del Coronavirus».
Chiuse alla preghiera, sempre per la mancanza di dispositivi per la sicurezza da far indossare ai dipendenti, anche il Duomo come deciso negli scorsi giorni dopo l’esaurimento dei dispositivi di protezione, e Santa Maria Novella, che aveva lasciato aperta la Cappella della Pura con ingresso in via degli Avelli ma ora ne ha deciso la chiusura. Porte chiuse anche a San Miniato al Monte, dove l’abate Bernardo, per rimanere in contatto con i propri fedeli attraverso i social ogni sera manda in onda la messa. Sono accessibili, anche se per poche ore al giorno, la chiesa di San Salvatore al Monte, San Lorenzo — dove nei giorni scorsi c’è stato un controllo della municipale che non ha riscontrato tutto in regola — e la Santissima Annunziata. Anche i priori di Santo Spirito (aperta ogni giorno dalle 8:30 alle 12) e del Carmine hanno optato per l’apertura delle loro basiliche ai fedeli. «Abbiamo seguito le indicazioni di Papa Francesco e del nostro arcivescovo — dice padre Giuseppe Pagano della comunità agostiniana di Santo Spirito — Questa scelta potrebbe sembrare un controsenso rispetto al ‘restate a casa’, ma alcuni fedeli dopo aver fatto la spesa passano in chiesa per accendere una candela e recitare una preghiera. Perché togliere loro questo conforto?». Sulla stessa lunghezza d’onda anche padre Raffaele Durante, priore del Carmine: «Il nostro portone aperto è un segno di vicinanza al quartiere, alla gente».
❞ Padre Pagano La gente passa dopo aver fatto spesa, non tolgo questo conforto