Stop o ripresa, la Serie A ancora divisa
Presidenti riuniti in videoconferenza, per la Fiorentina c’era Joe Barone
Il pallone può attendere, la Lega Serie A ne ha preso atto rimandando a momenti migliori qualsiasi decisione su quando si tornerà in campo. Nell’assemblea tenutasi ieri in video conferenza (a rappresentare la Fiorentina c’era come sempre il dg Joe Barone) non sono stati affrontati i temi relativi alla chiusura del campionato.
Troppa l’incertezza che regna sui tempi dell’emergenza per il coronavirus per pensare di programmare una ripresa anche solo degli allenamenti, più impellente semmai fare il punto sulle conseguenze economiche dello stop. D’altronde
la stessa Assocalciatori sta valutando più le eventuali dinamiche di allenamento in piena sicurezza che non eventuali date viste le strutture deficitarie della maggior parte delle società più piccole.
Diverso il discorso sul piano del costo del lavoro di ogni singolo club, a cominciare dagli stipendi che adesso potrebbero essere decurtati. Tutte le società si sono mostrate aperte di fronte alla possibilità di una riduzione degli ingaggi del 30%, tanto più se il campionato fosse terminato alla ventiseiesima giornata. Per inciso nessuno esclude né la ripresa delle atqualsiasi tività ai primi di maggio, per chiudere la stagione entro giugno, né l’eventuale sforamento a luglio se la quarantena fosse più lunga, ma attualmente le perdite cui vanno incontro i club sono più reali di previsione. L’eventuale annullamento del campionato porterebbe una perdita economica pari a 720 milioni di euro suddivisi tra botteghini, diritti televisivi e merchandising. Difficile capire quale strada si deciderà d’intraprendere, se la Fiorentina pensa soprattutto alla salute dei propri tesserati, Lotito e De Laurentiis spingono per tornare ad allenarsi mentre Cellino e Ferrero spingono per l’annullamento.
I venti club di Serie A hanno così stilato un documento che verrà girato al presidente della Figc Gabriele Gravina per poi essere discusso con il Coni e il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora contenente le misure economiche per affrontare la crisi. Tra i vari argomenti toccati nuove forme di finanziamento anche attraverso la vendita di diritti sportivi, con una riapertura nei confronti delle scommesse sportive e l’ipotesi di un ritorno al Totocalcio, ma soprattutto agevolazioni che possano incentivare la costruzione di infrastrutture.
Ed è su questo profilo che la Fiorentina resta molto vigile visto che nella Commissione interna ad hoc sarà presente Barone, di recente in visita al presidente del Coni Giovanni Malagò. Tutte le altre attenzioni, tanto più in casa viola dove non sono mancati i casi di positività al Covid-19, sono necessariamente indirizzate al momento che vive tutto il paese. Un’emergenza più forte di qualsiasi previsione su come finirà il campionato di calcio.