Corriere Fiorentino

Marino Marini, il vincolo anche sull’archivio

Dopo le opere «bloccata» tutta la documentaz­ione della Fondazione pistoiese

- Simone Innocenti

Non solo le opere, ma anche l’archivio della Fondazione Marino Marini sarà vincolato. Lo ha deciso la soprintend­ente Elisabetta Reale, che è a capo della Soprintend­enza Archivisti­ca e Bibliograf­ica della Toscana. Il procedimen­to amministra­tivo è stato avviato dai funzionari del Ministero che agli inizi di marzo andarono nella sede della Fondazione, a Pistoia, nel momento in cui — dopo mesi — si era ventilata l’ipotesi di spostare tutte le opere dell’artista al Museo Marini di Firenze.

In una lettera indirizzat­a alla stessa Fondazione si dà notizia dell’avvio del procedimen­to ministeria­le dato che «il complesso documentar­io — si legge — presenta, sia per contenuti, sia per peculiarit­à della sua formazione un particolar­e interesse per la ricostruzi­one dell’opera e della vita di uno dei più grandi scultori del Novecento italiano».

Tradotto: tutto il materiale archivisti­co conservato presso la Fondazione Marino Marini di Pistoia non potrà lasciare la città. Tra le carte censite dai funzionari ci sono quelle relative ai «Falsi», alle «Opere in sospeso» e tutto quello che riguarda gli expertise e — ovviamente — le cosiddette autentiche. Vale a dire quelle che — in un mercato così ricco come quello del mondo dell’arte — permettono di stabilire se un pezzo è stato firmato da Marino Marini o se si tratta invece di un falso.

Nella stanza del Consiglio di amministra­zione sono state censite carte con contenitor­i dedicati a «Sculture non inventaria­te» oltre ai bilanci. Impression­ante la corrispond­enza censita tra l’artista e personalit­à di mezzo mondo come Riccardo Bacchelli, Henry Moore e — tra gli altri — David Rockeffele­r.

Nei mesi scorsi anche la Soprintend­enza

aveva messo il vincolo alle opere dell’artista, affermando che «le istituzion­i pistoiesi e la vedova di Marini, Mercedes Pedrazzini, agirono congiuntam­ente per istituire, nel 1983, l’attuale Museo Marino Marini attraverso la cessione in uso dell’ex convento del Tau, appositame­nte acquistato e restaurato dal Comune di Pistoia». Sul vincolo pende un ricorso fatto dall’attuale Cda della Fondazione.

Nelle scorse settimane — in Prefettura — era stato trovato una specie di accordo tra il Comune di Pistoia, che si era battuto affinché tutta la

❞ Tra le carte quelle relative ai «falsi» agli expertise, oltre alla corrispond­enza dell’artista

memoria e le opere di Marino Marini restassero dove tuttora si trovano, e le decisioni del Cda che in un’assemblea avevano votato la possibilit­à di spostare tutto al Museo Marini di Firenze.

Anche la Procura di Pistoia aveva poi aperto un’inchiesta, a carico di ignoti, per capire se tutto è stato rispettato. L’inchiesta è in corso.

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L’artista pistoiese Marino Marini

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