Linea pusher
Porta al Prato, la droga viaggia sulla tramvia
Giovedì, ore 12,30. In viale Rosselli, all’altezza del Teatro del Maggio, due pattuglie di Polizia sono impegnate nei controlli per la quarantena. Una delle «pantere» è parcheggiata davanti a piazzale Gui. Proprio qui, sul muretto accanto alla scultura Uccello in gabbia, si è posizionata dall’inizio dell’emergenza covid-19 una banda di pusher. Il posto di blocco la fa allontanare per un attimo ma bastano pochi passi, imboccando via del Fosso Macinante, e rieccoli. Si sono «nascosti» in un fazzoletto di verde, dietro la pizzeria Buoneria. Un giardino ideale per lo smercio: ottima visuale per avvistare chi si avvicina, due soli accessi sotto l’occhio delle «vedette» e la copertura offerta da un lato dal ristorante e dall’altro dalle recinzioni del Maggio.
Chi scrive, incamminandosi verso il Tamburello, viene subito fermato da uno spacciatore di guardia: «Vuoi coca? Passa da dietro». Con quel «dietro» l’uomo si riferisce all’entrata secondaria del giardino, vicina all’ingresso del parcheggio dell’Opera. Da lì un «corridoio» all’ombra dei tigli conduce fino all’assembramento di pusher. Sono una decina, tutti africani.
Ma non sarebbe l’unico gruppo nel quartiere. Secondo il comitato «Zona Teatro Comunale», gli spacciatori in lotta per il territorio sono molte di più: «A causa dei controlli al parco delle Cascine per la pandemia, hanno spostato il loro raggio d’azione tra la fermata della tramvia Leopolda e via Il Prato».
Già, la tramvia: un mezzo ormai monopolizzato dai pusher, come conferma Massimo Milli di Faisa-Cisal: «La tratta tra piazza Uccello e la Leopolda è quasi interamente al servizio di persone che non rispettano il distanziamento a bordo. Capannelli di uomini, prevalentemente africani, che da quando è stata sospesa la fermata alle Cascine viaggiano di continuo tra queste due destinazioni: dopodiché i vagoni si svuotano. Spostamenti sospetti, tant’è che ho avvertito sia l’azienda che le forze dell’ordine».
Proprio il lavoro della Polizia è apprezzato dal comitato di residenti: «Sono entrati in azione più volte, ma con questa emergenza non hanno mezzi sufficienti. E poi, nonostante gli arresti, il giorno dopo i pusher sono di nuovo liberi». Risultato: «Abbiamo foto e video di scene vergognose: botte tra rivali, ubriachi che urlano in strada dalla mattina alla sera...». Per questo il comitato invoca anche l’intervento del Comune. Palazzo Vecchio replica, precisando come la Municipale si muova in stretta collaborazione con l’autorità provinciale di pubblica sicurezza («Venerdì l’ultimo intervento in piazza Vittorio Veneto, previsti ulteriori sopralluoghi in coordinamento nei prossimi giorni»), mentre l’assessore Andrea Vannucci ricorda le due telecamere installate a gennaio in via Solferino: «E ne monteremo presto altre due in zona». «Purtroppo — aggiunge — molti presidii sociali sono chiusi per il virus: il circolo del tennis, il Club Sportivo, il Fosso Bandito. Il controllo diffuso, quello fatto dalla vita delle persone, ora non è possibile per l’isolamento. E ne sente la mancanza anche la sicurezza».
Gli autisti di Gest «Si spostano a gruppi, continuamente, da piazza Paolo Uccello alla Leopolda»