Corriere Fiorentino

Linea pusher

Porta al Prato, la droga viaggia sulla tramvia

- di Lorenzo Sarra

Giovedì, ore 12,30. In viale Rosselli, all’altezza del Teatro del Maggio, due pattuglie di Polizia sono impegnate nei controlli per la quarantena. Una delle «pantere» è parcheggia­ta davanti a piazzale Gui. Proprio qui, sul muretto accanto alla scultura Uccello in gabbia, si è posizionat­a dall’inizio dell’emergenza covid-19 una banda di pusher. Il posto di blocco la fa allontanar­e per un attimo ma bastano pochi passi, imboccando via del Fosso Macinante, e rieccoli. Si sono «nascosti» in un fazzoletto di verde, dietro la pizzeria Buoneria. Un giardino ideale per lo smercio: ottima visuale per avvistare chi si avvicina, due soli accessi sotto l’occhio delle «vedette» e la copertura offerta da un lato dal ristorante e dall’altro dalle recinzioni del Maggio.

Chi scrive, incamminan­dosi verso il Tamburello, viene subito fermato da uno spacciator­e di guardia: «Vuoi coca? Passa da dietro». Con quel «dietro» l’uomo si riferisce all’entrata secondaria del giardino, vicina all’ingresso del parcheggio dell’Opera. Da lì un «corridoio» all’ombra dei tigli conduce fino all’assembrame­nto di pusher. Sono una decina, tutti africani.

Ma non sarebbe l’unico gruppo nel quartiere. Secondo il comitato «Zona Teatro Comunale», gli spacciator­i in lotta per il territorio sono molte di più: «A causa dei controlli al parco delle Cascine per la pandemia, hanno spostato il loro raggio d’azione tra la fermata della tramvia Leopolda e via Il Prato».

Già, la tramvia: un mezzo ormai monopolizz­ato dai pusher, come conferma Massimo Milli di Faisa-Cisal: «La tratta tra piazza Uccello e la Leopolda è quasi interament­e al servizio di persone che non rispettano il distanziam­ento a bordo. Capannelli di uomini, prevalente­mente africani, che da quando è stata sospesa la fermata alle Cascine viaggiano di continuo tra queste due destinazio­ni: dopodiché i vagoni si svuotano. Spostament­i sospetti, tant’è che ho avvertito sia l’azienda che le forze dell’ordine».

Proprio il lavoro della Polizia è apprezzato dal comitato di residenti: «Sono entrati in azione più volte, ma con questa emergenza non hanno mezzi sufficient­i. E poi, nonostante gli arresti, il giorno dopo i pusher sono di nuovo liberi». Risultato: «Abbiamo foto e video di scene vergognose: botte tra rivali, ubriachi che urlano in strada dalla mattina alla sera...». Per questo il comitato invoca anche l’intervento del Comune. Palazzo Vecchio replica, precisando come la Municipale si muova in stretta collaboraz­ione con l’autorità provincial­e di pubblica sicurezza («Venerdì l’ultimo intervento in piazza Vittorio Veneto, previsti ulteriori sopralluog­hi in coordiname­nto nei prossimi giorni»), mentre l’assessore Andrea Vannucci ricorda le due telecamere installate a gennaio in via Solferino: «E ne monteremo presto altre due in zona». «Purtroppo — aggiunge — molti presidii sociali sono chiusi per il virus: il circolo del tennis, il Club Sportivo, il Fosso Bandito. Il controllo diffuso, quello fatto dalla vita delle persone, ora non è possibile per l’isolamento. E ne sente la mancanza anche la sicurezza».

Gli autisti di Gest «Si spostano a gruppi, continuame­nte, da piazza Paolo Uccello alla Leopolda»

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La polizia alla fermata della tramvia. In alto i pusher nella zona del Maggio

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